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Puttana in Trasferta: Eva entra in Gioco
Data: 05/02/2019, Categorie: pulp, Autore: Patrizia V.
... tipa tosta. Ne riparleremo. E non rimarrai delusa… Se non sarai tu a deludere me. - Non è nel mio interesse. - No. Non lo è. Non ci fidiamo una dell’altra, lo sappiamo entrambe; e il sapere che lo sa anche l’altra genera fra noi una sorta di fiducia… Almeno temporanea. Faccio salire a bordo lei e i suoi scagnozzi, poi Jasmine ritira la battagliola e io vado ai comandi. Prendo il largo e punto a ovest. Anna mi raggiunge al timone mentre Jasmine blocca le ancore e scende sottocoperta chiudendosi dietro la porta: gli uomini di Anna sono tutti a poppa sui divanetti, e non mi va che scendano di sotto dove ho le mie cose… E in particolare il crypto. Quando risale poco dopo, ha il kalashnikov a tracolla e il mio nuovo HK433 in mano: me lo porge, e io lo ripongo accanto al timone. - Vedo che sei organizzata… - mormora Anna vedendo le nostre armi. - Più di quanto tu non creda. Ci vuole meno di mezz’ora per arrivare al largo della villa di don Pasquale. Ormai è buio, ma sul radar distinguo perfettamente i moli della darsena della villa. Non credo che il boss abbia così tanti uomini a disposizione da sorvegliare anche quell’accesso ventiquattr’ore su ventiquattro. E comunque, anche se ce ne fossero, sarebbero meno di quelli all’ingresso o lungo il perimetro esterno. Metto il motore al minimo per ridurre il rumore e porto la Serenissima dentro la darsena incustodita. Jasmine getta una cima, salta per prima sulla banchina e la blocca a una bitta vuota. - A terra! – ordino io con voce ...
... soffocata. Anna e i suoi hanno solo pistole, tranne due con fucili a canne mozze e un altro munito di kalashnikov anche lui. Jasmine rimane a bordo di guardia, mentre io mi metto alla testa del piccolo esercito di Anna, armata dell’HK e del mio iPhone. La darsena è deserta: come pensavo non ci sono guardie, ma sicuramente c’è un sistema di allarme con delle telecamere. Ma questo per dei delinquenti abituali non è un gran problema, specie se sono in parecchi e hanno tempo: in dieci minuti i contatti sono scollegati e le telecamere disattivate. Usciamo e ci ritroviamo nel parco fra la villa e il mare. Anna conosce bene la zona: è cresciuta in quel posto con il nonno e i fratelli dopo la morte dei genitori in un attentato; ci guida rapidamente fino all’ingresso posteriore. - Sai dove lo tengono? Controllo lo schermo dell’iPhone: - Direi in cantina. Anche l’ingresso posteriore viene forzato facilmente, ma questa volta quando siamo dentro suona una sirena: allarme ambientale, di quelli che rilevano i movimenti interni. Anna bestemmia: quella è una novità. Ci dividiamo: una decina di uomini con le armi più pesanti rimangono al pianterreno per proteggere l’ingresso e l’esterno, mentre noi scendiamo le scale verso l’interrato insieme a due gorilla. Un primo sparo: il gorilla di testa si prende una pallottola in pieno petto e rotola giù per i gradini finali mentre la detonazione rimbomba nella tromba delle scale. Anna si getta di lato mentre l’altro gorilla risponde al fuoco con la ...