1. Luciana, la vicina quarantenne [4, in tutti i sensi]


    Data: 08/10/2017, Categorie: scambio di coppia Autore: Foreignpress, Fonte: EroticiRacconti

    ... riprendeva a bere. «Mi ha scritto su Facebook, abbiamo messaggiato un po’, mi ha invitato nel suo studio e ha fatto proprio quello che diceva di pensare quando mi ha conosciuta». Riuscivo a immaginarli. Ero già eccitato. «Non c’è molto da aggiungere, se non che non ci siamo fatti mancare niente. Ognuno ha le sue fissazioni, le sue mancanze e le sue doti. Noi, per quanto riguarda le nostre, ci compensiamo abbastanza: il suo culo, la mia lingua, un po’ di penombra, altra gente e non molto altro». Luciana mi lasciò la mano. La vidi portarsela di sfuggita su un seno, e lanciare sguardi obliqui alla camera da letto, oltre lo sfinestrato, per poi tornare su di noi. «Sta a te», mi disse Camilla. Nel dirlo mi carezzò un piede col suo, da sotto il tavolo. Era liscio e vagamente umido, e per tutto il tempo del mio racconto mi costrinse all’attrito spaccamutande delle sue dita che incontravano le mie. Avrei voluto mollare tutto e schiaffeggiarle la cappella contro la pianta, e sborrarle tra gli interstizi vagamente sudati mentre tutti mi guardavano. Ma preferii raccontare, e tenermi gli agguati per dopo. «Fondamentalmente mi presentavo a casa sua senza mutande sotto la tuta perché mi piaceva molto. Stiamo insieme da quasi due anni. Lei ha lasciato suo marito e, ecco, come potete vedere il sesso protetto non era nelle nostre priorità. Come dice il dottore, è quasi di sette mesi. Ma il sesso va bene, non ci stiamo limitando. E per fugare ogni dubbio su quello che viene dopo, non abbiamo ...
    ... mai fatto sesso con altri, solo davanti ad altri». Mi aspettavo che mi chiedessero dettagli, ma non andò così. Camilla finì la birra, fece un piccolo applauso (Clap clap) poi si alzò, mi prese per mano e si fece dire da Luciana dove fosse la camera da letto. Lei rispose «Là» con voce roca, indicandole lo sfinestrato, e il matrimoniale in penombra ben visibile oltre i vetri. Mentre mi alzavo, Riccardo disse «Calmi, la raggiungiamo tutti insieme». Si alzò anche lui e raggiunse Luciana, l’unica ancora seduta. Poi si sfilò lentamente la camicia liberando un torso ampio e non esattamente scolpito, ma affascinante e mascolino. Allora le carezzò la nuca con la sinistra, mentre con la destra mollava la presa sulla camicia, lasciandola cadere sulle piastrelle del terrazzo. «Spero che non ti piacciano soltanto i ragazzini», le disse. Lei si spinse dolcemente contro la sua pancia, e rispose alla provocazione baciandolo avidamente dal ventre al boschetto brizzolato del petto, prima solo con le labbra e poi con rapide incursioni di lingua. Dopo si staccò, lo guardò dritto negli occhi e disse «Mi piace chi non delude le aspettative». Quindi si alzò e si diresse verso la camera da letto. Da sola. La seguimmo tutti: io e Camilla per mano, e Riccardo a torso nudo dietro di noi. Fui il primo a restare senza niente addosso. Camilla mi sfilò la maglietta e, senza troppa poesia, i pantaloni. Sui boxer blu scuro avevo una macchia abbastanza ampia di liquido pre-eiaculatorio, a cui lei si avvicinò ...
«1234...8»