Luciana, la vicina quarantenne [4, in tutti i sensi]
Data: 08/10/2017,
Categorie:
scambio di coppia
Autore: Foreignpress, Fonte: EroticiRacconti
... titillò il capezzolo che aveva fatto irrigidire. Intanto Riccardo si era spogliato. Notai che era peloso (ma senza eccessi disgustosi) e abbastanza armonico, come uomo. Era tutto diverso da me: laddove io ero debole (tonicità, linee sottili, una certa dolcezza delle forme) lui eccelleva. E viceversa. Aveva per esempio un sedere ben più sodo del mio, e piedi molto larghi, ma il mio cazzo sembrava più grande. Di certo era un bel pisello pure il suo, che nei suoi quindici-sedici centimetri dava l’idea di funzionare bene, ma più di quello, nella zona inguinale, risaltavano delle palle che erano due o tre volte le mie, e uno scroto tesissimo. Ora Camilla era solo in mutande: uno slippino nero, semplice davanti e a brasiliana sul culo. Luciana la lasciò così, disse, un po’ perché era troppo bagnata per privarle il piacere di farsi spogliare da un uomo, un po’ perché voleva regalarmi la soddisfazione di farlo io. Appena ebbe finito, Camilla le sbottonò la camicetta e restituì il favore. A seno scoperto, la meraviglia della coppia si palesò. «Santo cielo», disse Camilla. «Non ti stupire troppo, sono una donna incinta: è tutto nella norma». «Se gliele succhio esce latte?», chiese candidamente, stavolta rivolta a Riccardo. Lui sorrise. «Devi chiederlo a lei». Fui io a rispondere: «Non ancora. Succhia quanto ti pare». E così fece. Le guardai, segandomi piano: Luciana, col pancione e le tette esplosive, che si faceva succhiare i capezzoli da una splendida ragazza seminuda. Potevo ...
... chiedere di meglio dalla vita? Gemeva con compostezza, eccitata dalla novità. Godette senza perdere il controllo anche un attimo dopo, quando Camilla si staccò e si sporse sulle sue labbra per un lungo bacio, e quando si separarono per raggiungerci: Camilla verso di me, io steso sul letto e lei in piedi col culo contro il mio viso; Luciana, in piedi anche lei, a gambe aperte sulla faccia di Riccardo, steso anche lui con la testa che si affacciava oltre i confini del letto: sfilò le mutande a Luciana e lei gli si appoggiò dolcemente sul viso per farsi leccare la fica. Nel secondo che precedette la mia esplorazione nel culo di Camilla, vidi la barba del mento di Riccardo confondersi coi peli della fica di Luciana, che si muoveva su di lui sempre più velocemente, cominciando a godere sul serio. La conoscevo bene, e invidiavo il dottore: doveva avere un sapore e un odore straordinari, in quel momento. Mi voltai, per dedicarmi alle natiche di Camilla. Le sfilai dolcemente lo slip e mi trovai davanti il culo perfetto, così teso da essere praticamente già aperto. Era splendido, tornito e alto, e per vedere l’ano (attentamente rasato ma non troppo stretto, si vedeva che lo prendeva spesso nel culo) bastava aprire poco poco, con la stessa delicatezza che ci vuole a scoprire la fronte dalla tendina di una frangetta. Lo schiusi, insomma, e mi fiondai a leccare. Lei si chinò in avanti, e portò le mani alla fica. Io intanto leccavo, le puntellavo l’ano con la lingua, annusavo: era un odore ...