1. Le mutandine di mia nipote Anna


    Data: 09/02/2019, Categorie: Feticismo Autore: Isabella91, Fonte: EroticiRacconti

    ... ingenuo. Chissà che scherzo umiliante avrà in mente, prima di fare la spia a sua madre e farmi vedere da tutti come un pervertito che se ne fotte della sua famiglia. Mi accorgo che però vorrei crederle. Mi fa sedere sulla poltrona girevole della sua scrivania, nella sua direzione, mentre lei raggiunge il letto e si mette a gambe incrociate. D’un tratto, le apre. Si toglie i collant e si solleva il maglione sopra la pancia. La mia visuale diretta sono le sue mutande trasparenti. Posso vedere le grandi labbra perfettamente depilate. Le immagino lisce e polpose come una pesca. “Adesso cosa dovrei fare?”, mi chiede. Sento una nuova erezione crescere sotto i pantaloni. Più violenta, incredula, questa volta. “Avvicinati di più”, insiste. Non parlo, spingo la poltrona verso di lei, gli occhi fermi in mezzo alle sue gambe. Non so più chi sono, ma un bagliore di presenza lucida continua a farmi tacere. Anna inizia ad accarezzarsi da sopra gli slip. “Lo faccio da fuori, così si impregnano bene”, sussurra. Ma chi cazzo è questa ragazza? Fa scorrere le dita sopra la stoffa prima verticalmente, poi circolarmente. Mugola, sospira. È eccitata. Si sta bagnando, lo vedo dal liquido lucido che imperla i minuscoli fori del tessuto. Non resisto più. Mi tocco anch'io da sopra i pantaloni, mi sento scoppiare dalla voglia. “Slacciati e fammi vedere come ti seghi”, mi invita Anna. La stoffa ora è fradicia, impregnata. Morirei per poterci mettere la faccia. “Le sto preparando per te”, continua, ...
    ... “abbi pazienza”. La voce mi esce in un sussurro senza poterla controllare: “Mettiti in ginocchio, e con due mani assottiglia la stoffa fino a renderla stretta come una corda. Passatela tra le grandi labbra e il culo. Falla scorrere bene, vedrai quanto ti piacerà”. Anna è un lago. La stoffa scorre come sull'olio. “Il culo, ti prego”, la imploro sottovoce. Si volta, spalanca le natiche con una mano e mi mostra da vicino come fa aderire la stoffa al suo buchino. Mi sto segando, sono in totale perdizione. “Così vengo, cazzo”, mi dice, e si ferma. “No, ti prego, no”. Non posso interrompermi adesso. Anna si sfila le mutandine, diventate ormai un batuffolo da tenere in una mano. Me le porge, in piedi con la figa bagnata e aperta davanti alla mia faccia. “Un regalo per un regalo”, sorride. “Sono generosa, prima tu”. Afferro gli slip e li annuso in ogni loro parte, bagnandomi la barba e il naso di liquido aspro e profumato. Anna mi posa una mano sul cazzo, lo stringe. “È durissimo. Ma quanto ti eccita tutto questo?”. Non saprei mai spiegarle quanto. “Adesso sta a me. Leccami, ti prego”. Si offre a me aprendosi le labbra con le dita. Mi avvicino con la bocca e le respiro sul clitoride aria calda dalle narici. Lei sussulta. Poi le passo la prima, ampia leccata, per raccogliere ogni goccia. Mando giù, in estasi. Anna mi tira i capelli con le dita, impaziente, impazzita. Con una mano tengo i suoi slip avvolti intorno al mio cazzo e continuo a toccarmi, con l’altra le sostengo il bacino mentre ...