1. Io, gli uomini e le donne... capitolo 2


    Data: 09/02/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: Bicurioso23

    Da lì a qualche giorno, andai in vacanza dagli zii, una trentina di chilometri da casa mia, la chiesa ha la piscina, dalle quattordici alle sedici le femmine e poi i maschi fino alle diciotto.
    
    Li inoltre ho tre cugini, il più grande è Massimo, cinque anni più di me, mentre i gemelli, Marco e Alice uno.
    
    Una mattina, siamo a casa io e mia cugina, gli altri sono tutti a pomodori nei campi.
    
    Lei mi fa - "Facciamo che giochiamo alla mamma e al bambino.", ed io – “Ok, ma come si gioca?”.
    
    In pratica mi allattava, al seno che stava iniziando a gonfiarsi, e mi cambiava il pannolino, uno straccio fermato da una spilla.
    
    Dopo tre volte che mi cambia il pannolino, e con un fazzoletto mi puliva pisellino e sederino, mi diventa duro, ma lei non fa una piega, e mi dice - "Adesso giochiamo al dottore.".
    
    Quando eravamo pazienti, il dolore era focalizzato sempre lì e quindi si curava con finte punture, in concreto ci si doveva toccare e basta.
    
    Il giorno dopo, suo fratello gemello, era tornato prima e ci aveva scoperto nel nostro gioco, e allora si era unito, due pazienti e una dottoressa.
    
    Un caldo pomeriggio, mentre mia cugina e mia zia erano in piscina, mio cugino Marco era nei campi con mio zio, ero a casa con Massimo.
    
    Eravamo sul divano, e guardavamo "Non è la Rai", un'orda di un centinaio di ragazzine tra i sedici e i venti anni, e noi avevamo gli ormoni imbizzarriti!
    
    Mi becca che gli guardo il pacco gonfio, e mi chiede se voglio toccare.
    
    Mai tirarsi ...
    ... indietro.
    
    Ci spostiamo in camera sua, e ci masturbiamo a vicenda per un paio di minuti.
    
    Mi chiede di mettermi a pecora sul letto, e mi appoggia il pene tra le natiche e va su e giù.
    
    Poi lo faccio io a lui.
    
    Così un paio di volte, poi mi dice di provare a metterglielo nell'ano.
    
    Non entra, o meglio, non sono stato capace.
    
    Adesso è il suo turno.
    
    Mi metto a pecora, me lo punta sull'ano, da una spinta, sento che sta entrando, ed ecco la seconda, mi fa male, glielo dico, ma lui spinge una terza volta e più forte.
    
    Crack!
    
    Sento un dolore atroce, mi brucia da matti.
    
    Mi alzo di colpo e vado in bagno. Passo la carta igienica, e vedo sangue.
    
    Passo i dieci minuti successivi sul bidè a rinfrescarmi.
    
    Il dolore si placa, ma solo mentre mi bagno.
    
    Mi chiede come sto e si scusa. Fortunatamente poi vado in piscina, e in quelle due ore, il dolore si attenua. Ci penso tutta notte.
    
    Non sono arrabbiato, anzi, magari quando passerà l'indolenzimento, ci potrà riprovare, ma purtroppo non succederà più.
    
    Arriviamo a settembre, ricominciano le scuole, ora sono in terza, Mattia è stato bocciato, ma è in un'altra sezione.
    
    Durante l'anno ci siamo visti tre o quattro volte, solo masturbati.
    
    Ad aprile gita scolastica di tutte le terze della scuola.
    
    Si va a Trieste, a vedere il campo di concentramento, il giorno dopo si andrà a Miramare e di ritorno a Re di Puglia.
    
    La sera del primo giorno arriviamo in hotel, stiamo vicini, vogliamo la camera insieme, ma il ...
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