1. Fuga da succhiare


    Data: 17/02/2019, Categorie: Tradimenti Autore: Libero4ever

    ... mani indugiarono sul mio membro che, sotto le sue carezze, assunse un volume spropositato. Lisa mi guardò con quei meravigliosi occhi e mi chiese se mi dispiaceva essere toccato: aveva bisogno di stare con persone giovani. Le risposi che tutto andava bene. Aprì la cerniera dei miei pantaloni e mi pregò di spogliarmi. Restai nudo davanti a lei. Il mio pene era in totale erezione. Lei lo toccò e lo avvicinò alla bocca, baciandolo. Decisi allora che la notte andava vissuta bene. Le tolsi la leggera camicia da notte e le sganciai il reggiseno: vennero fuori due meravigliose tette, grandi e pesanti sulle quali si stagliava un areola marrone scuro e due capezzoli inturgiditi dal piacere.
    
    La baciai con passione; le nostre lingue si intrecciarono ed esplorarono i rispettivi palati, succhiando la saliva. Mi chinai sui suoi seni e strinsi i capezzoli fra le mie labbra. Lisa mi avvertì che, per una particolare conformazione genitale, emetteva, al momento dell’orgasmo, una sorta di liquido che inondava e lubrificava la vagina. Era come una eiaculazione. Lei se ne era accorta da giovane, quando aveva iniziato a masturbarsi. Riteneva giusto avvertirmi, in quanto tale sua “conformazione” poteva risultare non gradita. Le risposi che io avrei bevuto il suo nettare sino all’ultima goccia. Le tolsi il minuscolo slip e ammirai la sua bella fica, ornata da una folta vegetazione.
    
    Le sue gambe, però, a causa della malattia, erano inerti, per cui posizionai sotto la sua schiena i guanciali del ...
    ... mio letto. Affondai la bocca nella sua fessura aperta e palpitante e subito mi avvolse un buon sapore di muschio; cominciai a leccarle il clitoride, mentre lei gemeva dal piacere; infilai la lingua più in profondità, girandola sulle pareti della vulva e accelerando la scansione, fino a quando lei, con un lungo sospiro, venne, riversando nella mia bocca un torrente di liquido che ingurgitai avidamente. Mi chiese di metterglielo dentro ed io l’accontentai. Figa
    
    Cercai di rallentare il ritmo per non esplodere troppo presto, ma ero così infoiato che dopo cinque, sei battute, le riversai in pancia un fiume di sperma caldo che lei sentì perché si lasciò sfuggire un grido di piacere. Pensai che, forse, avrei dovuto prendere delle precauzioni,
    
    ma, mi dissi, se lei non mi aveva raccomandato nulla, vuol dire che andava bene così. Mi chiese di farle avere ancora un orgasmo e mi pregò di sborrarle in bocca.
    
    Cominciai a baciare e a leccare la parte interna delle sue cosce e scesi sino ai piedi succhiandole ed insalivandole l’alluce. La sentii gemere affannosamente, mentre con le mani accarezzava e torceva nervosamente i suoi seni. Tornai a tormentarle con la lingua il clitoride fino a quando con un grido non ebbe un lungo orgasmo, propinandomi una buona dose di nettare che aspirai con voluttà. Il mio cazzo, nel frattempo, aveva ripreso vigore e reclamava la sua parte: mi misi a cavalcioni sul suo collo e le infilai l’asta in bocca. Andai in profondità, ritmando lo stantuffo come ...