Sesso d'estate. La notte, mångata.
Data: 18/02/2019,
Categorie:
Etero
Autore: samas2
... miei sorrisi, la specialità della casa. Mi guardò e subito abbassò gli occhi, col viso che le si imporporava. Quella nota di timidezza mi conquistò definitivamente. Il suo uomo, un ricco e imbecille bellimbusto (brutta, l’invidia, vero?), sembrava considerarla un amore ancillare. Con noi del residence, poi era arrogante e pieno di sé. Meglio così: mi toglieva ogni residuo scrupolo a cornificarlo. Sfruttando gli interessi del suo uomo, che spesso la lasciava sola, cominciò il mio corteggiamento sapiente, discreto ma instancabile. Cercai di dare il meglio di me: mi piaceva proprio la sua sensualità velata dalla timidezza e dal pudore, dalla sua delicatezza di modi, dai suoi sguardi offuscati di malinconia, forse persi a inseguire un sogno. Le schermaglie, le mie allusioni e i suoi rossori e….. poi soprattutto era una gran figa e la volevo. Il tempo stringeva, si avvicinava la fine della vacanza di Giulia e di concreto, nulla. Finalmente una sera passandomi accanto, di soppiatto mi sussurrò: - Domani pomeriggio sarò sola, lui va a fare una battuta di pesca. La vampa del pomeriggio invitava tutti alla siesta pomeridiana; raggiunsi il bungalow di Giulia camminando in un residence totalmente deserto e bussai sommessamente. La porta si aprì e la sua mano mi trascinò all’interno, via dalla luce abbagliante, nella piacevole penombra interna. Dalle stecche delle persiane di una finestra lame di luce si allungavano verso il centro della stanza. Giulia indossava una vestaglietta e ...
... null’altro. La guardai ammirato e pieno di desiderio. - Spogliati. Esitò, arrossendo ma ubbidì. - Forse stiamo sbagliando. L’abbracciai e avvertii il brivido della sua pelle; la adagiai sul letto ed iniziai a spogliarmi a mia volta. Già attiva la funzione “memo vocali”, appoggiai l’iphone in zona favorevole per la registrazione e le fui accanto. Il suo sguardo imbarazzato e timoroso la faceva apparire vulnerabile, ma quanto mai desiderabile - Ti prego Luca, no, fermati. Mi dedicai ai suoi capezzoli succhiandone uno e tormentando l’altro con una mano; i miei baci e le mie dita si fecero sempre più audaci nel percorrere il suo corpo fin nei suoi più segreti recessi e la sentii cedere, vinta dall’eccitazione e aprirsi tutta per ricevere più profondamente le mie esplorazioni. Tutti i miei sensi erano concentrati su Giulia. Dalle sue labbra gemiti e sospiri e quando il piacere che provava divenne quasi insopportabile, urlò il mio nome, poi: - Vieni dentro di me, amore, non fermarti, per favore.- I miei affondi si susseguirono bollenti, intensi fino al raggiungimento del culmine del piacere. - Non sono mai stata così felice, amore. Giacemmo accanto in silenzio, stanchi e appagati: Giulia appoggiandosi sul gomito, scostandomi i riccioli neri che mi ricadevano sulla fronte mi accarezzava e mi baciava e poi, ancora quella parola: - Amore. Ci rivestimmo. - Domattina partiamo presto. - Giulia, lasciami il tuo numero - È inutile, lo sai. Non riuscivo a parlare, mi sentivo sottosopra. Ero al ...