1. Da ragazzo semplice, a troia per maschi alpha


    Data: 18/02/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: LucaC, Fonte: EroticiRacconti

    Sono un ragazzo di 22 anni. Per tutti sono un eterosessuale, ma di nascosto adoro farmi sottomettere da uomini più grandi, farmi scopare come un'inutile troietta e farmi trattare male (anche con violenza). Conobbi un uomo online qualche mese fa. Il suo nome era Roberto, e aveva 48 anni. Dopo aver chattato per qualche giorno, decidemmo di incontrarci in un bar. Io arrivai per primo e lo aspettai per circa 10 minuti. Quando arrivò notai subito che era un bell'uomo, fisico palestrato ma non molto pompato, barba lunga ma curata e capelli corti. Ci salutammo e ci sedemmo per prendere un caffè. Dopo circa 20 minuti mi disse: "Ho la macchina qui fuori, andiamo via così ti porto a casa mia e ci divertiamo un po'". Io accettai volentieri. Prima di salire in macchina, però, Roberto mi disse una cosa molto strana: "Togliti i pantaloni e le mutande, e poi potrai salire". Io ero molto eccitato dalla cosa, quindi non dissi nulla ed eseguii il suo ordine. Salito in macchina (nudo dalla cinta in giù) mi accorsi subito della natura perversa e dominante di Roberto che subito cominciò, con la mano destra, a toccarmi tra le gambe. Io mi sentivo molto fragile e vulnerabile in quella situazione, ma la cosa mi eccitava. Ad un certo punto mi afferrò le palle alla base, e cominciò a stringere (non troppo, infatti il dolore era veramente minimo). Disse che lo faceva per mettere subito in chiaro una cosa, e cioè che lui da quel momento era il padrone del mio corpo, e io dovevo sentirmi sottomesso ...
    ... alla sua presenza. Così tenne la mano stretta intorno alle mie palle per tutta la durata del viaggio dal bar a casa sua (circa 15 minuti). Arrivati davanti la sua abitazione (una bella villetta su due piani con giardino) lasciò la presa sulle mie parti intime e mi fece scendere dalla macchina, senza ovviamente farmi rimettere i pantaloni e le mutandine. Arrivati davanti la soglia di casa mi disse: "Togliti anche le scarpe, e rimani a piedi nudi. In casa dovrai camminare sempre in punta di piedi, come se avessi dei tacchi alti". Assecondai anche questa sua perversione, ed eseguii l'ordine. Così, in quelle condizioni, entrai in casa. L'arredamento era moderno e di buon gusto, ma non mi fu permesso di visitare l'abitazione. Infatti, appena dopo aver chiuso la porta d'ingresso, Roberto mi disse: "Sulla tua destra c'è il salone, al centro troverai un cubo bianco. Togliti il resto dei vestiti e salici sopra". A questo punto cominciai a sentirmi confuso. Credevo di passare una normale notte di sesso con lui, ma quella sua ultima affermazione mi rese pensieroso. Comunque eseguii di nuovo il suo ordine, e mi tolsi la t-shirt (che era l'ultima cosa che mi era rimasta addosso). Così, completamente nudo, salii su quel cubo bianco, stando attento a rimanere sempre in punta di piedi, come detto da lui in precedenza. Mi sentivo abbastanza carino, dato che avevo comunque un bel fisico, con solo un accenno di pancetta e di tettine, e che la mattina avevo fatto la ceretta su tutto il corpo. Il ...
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