1. SecreTary


    Data: 20/02/2019, Categorie: Tradimenti Autore: Vanj B.

    ... siamo dati appuntamento tutti qua oggi. Alla fine ho l’impressione d’assistere ad un congresso.., anzi ad una manifestazione, comunque arriva sera che non ci s’accorge e torno a casa allegra con il pensiero d’aver passata una bella giornata anche se di lavoro neanche l’ombra. Passa qualche giorno ed iniziano ad arrivare dei messaggi da Nadi che vuole incontrarmi; penso ai soliti approcci e rispondo che sono impegnata con Luca “il mio ragazzo”, ma lei insiste usando toni più seriosi suscitandomi una certa curiosità, così alla fine, accetto d’incontrarla in un locale del centro. Il solito bacio e ci sediamo al tavolo. Ascolta!., mi dice con un tono di voce serio, l’altra sera a cena, mio padre m’ha detto che ha ricevuto una richiesta da una persona di sua conoscenza di segnalargli una ragazza disposta ad accettare un lavoro d’impiegata e ho pensato subito a te!., che ne pensi?. Accidenti!., grazie, penso di si.; sapendo che tuo padre è un Magistrato, credo che sia sicuramente un lavoro serio, grazie le rispondo dandole un bacio sulla guancia. Lei fa un sorriso di gioia e dice: avrei preferito un bacio diverso ma visto che sei fidanzata va bene così, e prosegue: ma stai ancora con quello là?. Quello là!., si chiama Luca e lo sai!, sono quasi quattro anni che stiamo insieme e vorrebbe che ci sposiamo, ma solo con il suo stipendio faremmo la fame, e per fortuna che ha trovato un posto in banca che si spera sia abbastanza sicuro, anche se lo stipendio è quello che è. Allora ok!, ...
    ... dice alzandosi dalla sedia, farò il tuo nome, ora vado che ho una certa fretta, ti chiamerò nei prossimi giorni per la conferma, ciao. Grazie ancora le dico mentre se ne va. Il giorno dopo, all’ora di pranzo, mentre siamo tutti seduti a tavola con i miei genitori e mio fratello “minore quattro anni di me”, suona il cellulare e Nadi m’annuncia che suo padre vuole vedermi lunedì mattina nel suo ufficio presso la Magistratura della città. Una certa euforia e un’ansia s’impadronisce di me dei miei genitori e di Luca che spera che sia la volta buona e comincia subito a fare progetti per il nostro futuro matrimonio. Cerco di vestirmi nel modo più appropriato e mi sarò cambiata quattro o cinque volte prima di decidermi, metto il curriculum in borsa, li ho quasi finiti e spero di non dover ristamparli, e via. Sulla metro penso che non ricordo se stamani ho fatto cadere la sveglia e.., accidenti!., non ricordo neanche se l’ho puntata. Arrivo lì, e mi sembra di vedere un caos peggio che alla stazione, un sacco di poliziotti e gente vestita elegantemente che va e viene di fretta che sembrano delle marionette a molla. Un usciere mi chiede un documento, poi m’indirizza al quarto piano; passo sotto al metal-detector e prendo l’ascensore. Arrivo davanti alla porta dell’ufficio col fiato in gola e busso.., nessuna risposta.., entro e dico: permesso buongiorno scusate..; un ufficio che è più grande del mio appartamento, vedo una scrivania in fondo e un signore seduto dietro che sta parlando con ...
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