Aprendo
Data: 21/02/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: primaesperienza11
... decisione
Accadde qualche sera dopo. Angela era impegnata in un lungo e appassionato pompino al cazzo di Piero, l’asta lucida dalla saliva che l’aveva ricoperta, le labbra avvolte attorno al glande, la lingua che stuzzicava il buchino, un dito che dolcemente massaggiava il culo.
“Lo hai rivisto?” chiese a bruciapelo Piero.
Lì per lì Angela non capì. “Ghii?” bofonchiò con la bocca piena di cazzo, gli occhi che avevano puntato quelli del marito.
“Quello della metro”.
A Angela venne quasi un singulto. “Ma che ti viene in mente?” gli rispose bruscamente.
“Niente, ci ho pensato e te l’ho chiesto, tutto qua. Allora, lo hai più rivisto?”.
“No. Anche considerando il calcolo delle probabilità, non sarebbe stato così facile, ti pare?” fece con un tono un po seccato.
“Peccato” si lasciò scappare Piero.
“Come peccato?” replicò con il tono un po arrabbiato Angela.
“Peccato, sì. Perché sarebbe stato divertente vedere come sarebbe andata a finire. Sarebbe stato un gioco eccitante, non credi?”
“Da come il tuo cazzo è diventato ancora più duro, direi che per te lo sarebbe stato sicuramente. Ti piace immaginarmi con uno sconosciuto eh?”
“La mia risposta la conosci. Come io conosco la tua”.
E nello stesso istante afferrò con entrambe le mani la testa di Angela e le infilò il cazzo giù fino in gola, bloccandole la risalita. Quando, una decina di secondi dopo, Angela cominciò a emettere gesti gutturali e a farsi sfuggire grosse quantità di saliva dalla ...
... bocca, Piero tenendola per i capelli risollevò la testa.
“Aaahhhmm ma cos…..” fece in tempo a dire Angela con un profondo respiro, ma subito dopo la sua bocca venne nuovamente riempita dal bastone di carne del marito, che per i successivi due minuti si divertì a farla soffocare sul suo cazzo. Quando poi anche la sua resistenza venne abbattuto, le schizzò in gola una quantità enorme di seme, lasciando però che gli ultimi schizzi le finissero in faccia, mentre Angela tra un colpo di tosse e un singulto cercava di riportare un pò di aria nei suoi poveri polmoni.
“Sei un bastardo…ed è per questo che ti amo” sussurrò Angela, prima che Piero la attirasse a sé e incominciasse a baciarla e a ripulirle il viso dal suo seme.
Angela era eccitata. Per il trattamento subito, ma anche per le parole del marito. Perché i pensieri di Piero alla fine erano anche i suoi. Negli ultimi giorni nei suoi viaggi in metro aveva sperato di rincontrare l’uomo e più volte aveva pensato di usare quel numero di telefono che aveva salvato nel suo telefono. Conturbata dalla sua voglia crescente, in metro si era infilata nelle carrozze più piene, aveva sfregato il proprio corpo su quello di sconosciuti, diverse volte le sue natiche avevano fatto compagnia per qualche fermata a un cazzo avvolto in pantaloni sconosciuti, in un’occasione una bella ragazza, sui trent’anni, che le viaggiava di fronte aveva riconosciuto la voglia nei suoi occhi e in maniera quasi sfrontata aveva fatto sì che i loro seni si ...