Aprendo
Data: 21/02/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: primaesperienza11
... piccolo gemito, li strinse con forza, roteandoli verso l’interno. “Ti piacciono le mie tette, ammettilo” continuò il monologo silenzioso di Angela, ormai partita per la tangente dell’immaginazione. “E non hai ancora visto nulla” pensò, mentre la mano destra afferrò la cerniera della gonna, la fece scendere e poi, con la complicità della sinistra liberò il gancetto che teneva il tailleur ancorato ai fianchi. “Guarda!” continuò lo strip-tease riservato al suo specchio, mentre la gonna cadeva ai suoi piedi rivelando un paio di mutandine anch’esse nere che mostravano un alone di eccitazione all’altezza del pube. “Sì, ho la fica bagnata, non senti l’odore?” fece Angela, gli occhi verdi piantati in quelli gemelli che le si rifrangevano addosso, mentre la mano scivolava piano sotto l’elastico per andare a contornare le labbra fradice di desiderio. “È buono sai?” disse mentre ritraeva la mano per portarsela tra le labbra. “Ma a te ancora non basta, vero?”. Incrociando le braccia, fece scendere le spalline del reggiseno, poi lo sgancio e quando abbassò le mani lungo i fianchi, i suoi seni spuntarono liberi maestosi, appena inclini a obbedire alla legge di gravità, i capezzoli enormi, pungenti, duri come il marmo. Quindi, inarcando il culo all’indietro, le mani sui fianchi, iniziò ad abbassare lentamente le mutandine, con movimenti studiati, mentre i suoi occhi non abbandonavano l’immagine riflessa nello specchio, neppure quando, ormai il culo oscenamente inarcato, le gambe dritte, ...
... le mutandine non raggiunsero le caviglie.
Ormai calata nella parte di una strip teaser, Angela si rialzò, le mani aperte che accarezzavano la pelle, poi prima la gamba destra, poi la sinistra scavalcarono le mutandine e la gonna. “Come avevi detto che mi volevi? Nuda con solo queste scarpe addosso? Che dici, ti piace lo spettacolo?” continuò il suo discorso silenzioso. Con una mossa felina allargò leggermente le gambe, mentre la mano tornò all’altezza dell’inguine. Le dita solleticarono dolcemente la piccola striscia verticale di peli, poi tornarono ad abbassarsi, sfiorando il bottoncino che gonfio di desiderio spuntava tra le labbra e si infilarono in profondità nella sua voglia.
Preda di un desiderio irrefrenabile, Angela cominciò a masturbarsi con ferocia, le dita da due diventarono tre, il movimento sempre più rapido e convulso, lo sciacquio dei suoi umori sempre più forte nella stanza, i sospiri spezzati, le ginocchia sempre più flesse per consentire alla mano di affondare sempre più prepotentemente i colpi. Quando l’orgasmo la raggiunse, gli occhi per un attimo furono avvolti da un velo nero, mentre le gambe cedettero all’improvviso e Angela si ritrovò a boccheggiare inginocchiata davanti allo specchio.
“Piero, preparati che stanotte ti distruggo…” fu il messaggio mentale che lanciò al marito. Poi, le mani ancora pregne del suo sapore, si tolse le scarpe, raccolse i vestiti, si infilò la vestaglia e raggiunse Piero a tavola.
5. La confessione
Quando alla ...