1. Cornetti a colazione.


    Data: 24/02/2019, Categorie: Tradimenti Autore: ALPACIN

    ... ma se poi venisse all’improvviso, Stefano cosa direbbe?!!!...”
    
    “Stefano quando va a calcetto non torna mai prima della una e poi non ci sarebbe niente di strano…”
    
    “non so…”
    
    “non devo mica pregarti…anzi io ora me la faccio..”
    
    “beh, se è cosi vengo, ma solo il tempo della tisana…”
    
    “stai sereno…sono le ventidue e poi siete amici…figurati se penserebbe ad una cosa brutta.. ”
    
    Agitato come non mai uscii subito di casa. Arrivai da lei dopo dieci minuti.
    
    Per strada mi sembrava tutto un po’ strano, pensavo alla improvvisata della mattina ed all’invito della sera. Ero sorpreso.
    
    Evitai di suonare il citofono; le mandai un sms dicendole che ero sotto.
    
    Mi aprì il portone e mi aspettò alla porta.
    
    Avevo portato con me dei biscottini in scatola, li notò subito compiaciuta.
    
    Aveva dei pantaloncini ed una maglia senza reggiseno. Poco elegante, ma bella ed essenziale, con la sua conturbante femminilità.
    
    Cominciammo a disquisire a bassa voce, gustando i biscottini e la tisana.
    
    Dopo una quarantina di minuti, erano circa le ventitré, feci per congedarmi.
    
    “Benedetta vado via, è ora”.
    
    “Puoi stare un altro po’, è presto”.
    
    “Grazie, ma meglio che vado via, sennò mi affeziono alla tua compagnia”.
    
    “Ahi ahi, ricominci!?”.
    
    “Un po’; oggi non so cosa mi sta succedendo, ti trovo irresistibile!”
    
    “Addirittura?! Grazie!!!”.
    
    “Forse è una questione ormonale. Non è che hai il ciclo mestruale?”.. proferii a mo di scherzo.
    
    “Ahooo!! Cos’hai le antenne?, ...
    ... anzi il naso da cane da tartufo??”. E si mise a ridere che quasi svegliava il bambino. “Si ho le cose mie, ma come hai fatto?”.
    
    “Non so. Ho pensato a questo perché ti sento come una calamita”. Finita questa frase feci per sfiorarle timidamente il fianco sinistro.
    
    Lei si avvicinò un po’ di più a me; mi guardò intensamente negli occhi e respirò abbastanza profondamente. Stava per baciarmi ed anzi, in un attimo, mi trovai la sua calda bocca attaccata alla mia. Un bacio appassionato, molto intenso, non riuscivamo a staccarci. La sua bocca era dolce e profumata. La sua lingua un brivido di lussuria che risvegliava tutte le mie energie vitali. La strinsi a me e la palpeggiai. Le baciai il collo, la bocca, poi di nuovo il collo, poi di nuovo la bocca. Dopo cinque intensi minuti di palpeggiamenti, le infilai delicatamente la mano tra i seni. Ne tirai uno fuori dal collo della maglia, cominciai a stuzzicarlo con la lingua, a baciarlo e succhiarlo. Non era un seno molto grosso, ma sodo e intenso, con un buon sapore di donna. Con la mano le toccavo, alternando, la pancia e i fianchi fino a quando, cresciuta l’eccitazione a livelli incontrollabili, le infilai tutte e due le mani tra le gambe, sotto i pantaloncini. Sentii la presenza di qualcosa di estraneo al suo corpo e ricordai. Feci come per fermarmi, la guardai negli occhi. La volevo a tutti i costi. Eravamo sul divano. Per la prima volta abbassò lo sguardo verso la mia patta. Con la mano cominciò a toccare, a sentire. Non ci ...