Soggiogata 9
Data: 24/02/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Italy456987
... con gli occhialini si limitava a guardare sbavando sul mio culo finchè trovò il coraggio e, visto che in tutto questo tempo io non avevo mosso un muscolo, sporgendosi all’interno, mi toccò maldestramente tra le gambe facendomi sobbalzare dallo spavento ma non solo.
Si spaventò anche lui dal mio scatto ma poi riprese coraggio e cominciò a carezzarmi direttamente la fica sempre rimanendo quasi tutto fuori dal camerino pronto ad uscire appena la sua compagna fosse pronta.
“Gino, come sto?”
“non male ma preferivo quelli di prima….”
Disse schizzando fuori come una molla.
“ok scelgo gli altri, aspetta che mi rivesto”
Sapendo di avere a disposizione solo un ultimo minuto, si fece ardito e, dopo avermi fatto una foto col telefono, forse per poter provare a se stesso che non aveva sognato, entrando dentro, incominciò a leccarmela voracemente mentre con le mani mi strizzava i glutei in maniera forsennata, a rischio di farmi cadere vista la precaria posizione in cui mi trovavo.
Inutile dire che anche in quella situazione, nonostante la paura, o forse proprio grazie ad essa, stavo godendo in maniera pazzesca.
In un attimo tutto finì, lei uscì e il tipo schizzò via e se ne andò chiacchierando come se niente fosse, lasciandomi in un lago di eccitazione e nuovamente in un mare di paura.
Sentii dei passi avvicinarsi, sembravano parecchie persone e mi si gelò il sangue, poi la tenda si aprì di scatto e vidi i tre ragazzi accompagnati da Antonio.
“prof, mi ...
... hanno detto che hai fatto faville nell’autobus”
Ora capivo: erano d’accordo, li aveva mandati lui, ecco perché avevano avuto il coraggio di provarci così spudoratamente.
La cosa in fondo mi rassicurò, perché temevo che fosse così evidente la mia trasformazione in zoccola che tutto il mondo si sentisse autorizzato a provarci con me.
Su ordine di Antonio mi misi a sedere sullo sgabello, sentendo un brivido poggiando la mia vulva sulla superficie dura, poi mi ordinò di spogliarmi completamente ed io obbedii docilmente notando i sei occhi spalancati che mi guardavano le tettone ed i capezzoli ormai al massimo del turgore.
“ragazzi la signora muore dalla voglia di vedere i vostri uccelli e di baciarli non fatela aspettare sarebbe maleducato….vero prof?”
“no…..io…….ma…” poi lo guardai e capii che non serviva a niente e quindi….
“si…io…va bene”
“no non va bene affatto! Devi dirlo….”
“io…voglio vedere i vostri….uccelli”
In realtà aveva ragione lui, ma detto così davanti a loro mi pareva così imbarazzante, nonostante fossi già completamente nuda al loro cospetto…..
In un attimo li avevo intorno con i cazzi dritti che mi sfioravano il viso mentre le mani erano tutte sulle tette palpandomele voracemente.
I tre uccelli erano quasi identici ed io di fronte a quegli organi caldi, come al solito, perdevo il senso della realtà e mi dedicavo a leccarli, carezzarli e baciarli, dimenticandomi del mondo esterno come se fossi in una camera chiusa a chiave e non nel ...