1. La loro puttana


    Data: 09/10/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: Randagio9, Fonte: Annunci69

    ... cose. Ma come ti viene in mente. Io non l'ho mai fatto".
    
    D.: "Ma non lo viene a sapere nessuno. Ho visto che ti sei eccitato quando parlavamo prima. Pure adesso si vede che lo vuoi. Resta in amicizia, tra di noi, non fa niente".
    
    Io: "io non l'ho mai fatto".
    
    D.: "fai finta che ti stai mangiando la banana o un gelato".
    
    Detto ciò, si abbassa i jeans, restando in mutande. Aveva una mutanda bianca, il cazzo già barzotto.
    
    Si siede più vicino a me.
    
    Io: "proviamo ia. Ma se non mi piace finiamo subito".
    
    Inizio a accarezzare il suo cazzo da sopra la mutanda. Ormai era tardi, la mia reputazione in ogni caso era andata. Tanto vale allora fare la troia come si deve e farmi scopare la bocca da questo maschione prepotente e padrone. La parte del finto ingenuo e inesperto non resse più non appena gli abbassai le mutande. Mi ritrovai di fronte ad un cazzo, non lunghissimo, sui 17-18 ad occhio, ma molto largo e doppio. Ciò che più mi impressionava era la cappella enorme e l'odore che quel cazzo emanava. Aveva un sapore particolarissimo. Non resistetti e iniziai a spompinarlo come si deve. Facevo dei giochetti con la lingua molto particolari e mettevo le labbra succhiose a mo di succhiotto in modo. Dopo appena 3 o 4 minuti in cui vedevo sulla sua faccia un'espressione ampiamente soddisfatta, mi disse di fermarmi perché stava venendo e non voleva ancora.che lo prende. Chist mo minimo diventa la nostra puttana. Provalo pure tu"
    
    Io: "Vuoi provare o no? Tanto si vede che ...
    ... stai arrapatissimo anche tu. Ti sta scoppiando nelle mutande".
    
    A. :"Fammi vedere che sai fare puttana".
    
    Alessandro aveva il cazzo a "uncino". La mia tipologia di cazzo preferita. Era molto lungo. Lo afferrai direttamente in bocca. Con una mano gli tenevo le palle e con l'altra mantenevo il cazzo. Ogni tanto alzavo lo sguardo per vedere la sua faccia. Sicuramente compiaciuto ma mi guardava in modo freddo e distaccato. Era molto meno coinvolto di Domenico. Aveva tantissimi peli. Per vincere la sua resistenza, decisi di deliziarlo leccandogli per bene le palle. Alternavo succhiate lente a rapidissimi movimenti. Venne nel giro di tre quattro minuti. La sua sborra era molto densa. Me la ritrovai un po' in bocca, un po' in faccia.
    
    A.: "Questa è la prima e l'ultima volta. A me ste cose fanno schifo".
    
    D.: "ahahahah bastardo però hai goduto come un porco eh. Mo non rompere le palle e vattene di nuovo di là perché io ancora non ho finito. Me lo deve ciucciare ancora un po'. Poi dopo parliamo. Sta puttana adesso deve prendere ancora il mio".
    
    Alessandro era visibilmente preso da sensi di colpa. Nonostante ciò rimase seduto su una sedia a vedere come spompinavo Domenico. Ma i modi di fare di Domenico e il suo essere così uomo con quel cazzo ancora duro mi spinsero di nuovo fra le sue gambe. Lo feci alzare. Misi una mano in mezzo alle sue gambe toccandogli il culo. Con l'altra non potevo fare a meno di toccarmi. Avevo ancora la mutanda. Venimmo insieme. Lui sborrò un po' nella ...