1. Disfunzione erettile


    Data: 25/02/2019, Categorie: Etero Autore: mblanc61

    DISFUNZIONE ERETTILE
    
    Ieri mattina mi sono somministrato per la prima volta una pastiglia di Spedra 100mg, un farmaco della Menarini per la disfunzione erettile.
    
    Riguardo il mio cazzo ci sono cose che vorrei dire perché il racconto di questa mia nuova situazione sia limpido. Con lui ho un buon rapporto nel quale è un comprimario utile e non troppo ingombrante, in tutti i sensi.
    
    Da ragazzo di città, cresciuto da solo con mia madre, senza aver mai giocato sport di squadra mi è sempre mancato il confronto con altri uccelli, così l’opinione che avevo del mio durante l’adolescenza era frutto della mia sola percezione. Anche la misurazione non la potevo considerare fedele perché mancava di un metodo acclarato e universale a cui riferirsi. Se lo misuravo con un metro a cordella, quelli da sarto per intenderci, ovviamente quando era in erezione, potevo avere scarti di alcuni centimetri a seconda che lo misurassi sotto, sopra o di fianco. Il mio aveva una misura intorno ai venti centimetri in lunghezza (misurato di fianco) e un diametro alla base tra i quattro centimetri e mezzo ed i cinque (la circonferenza si calcola diametro per pi greco, ossia tra i 14 centimetri virgola 13 e i 15 virgola 70). Quindi, leggendo le statistiche e gli articoli del sessuologo su Cioè avevo un cazzo almeno normale, se non qualcosa di più. Sapere di non essere poco dotato era già una grande vittoria.
    
    Poi ho iniziato a fare sesso, molto giovane e con amiche di mia madre con oltre dieci anni ...
    ... più di me, e potei constatare che anche la funzionalità era buona: avevo erezioni durissime che soddisfavano pienamente le ragazze che mi si concedevano. Iniziò così la mia vita sessuale: divertente, ricca e invidiata dai coetanei.
    
    Ma capitò una volta che feci “cilecca”: ero ancora molto giovane, direi non oltre i diciotto, ne ho un ricordo sfocato e non so con quale ragazza fossi, ma di certo non dimentico la frustrazione che provai. Da quella prima volta dovetti avere a che fare con quello spauracchio gravoso ed inquietante e dovetti imparare presto a gestirlo. Sapevo che il problema sorgeva solamente con le ragazze nuove, un’ansia prestazionale direi, ed imparai a sconfiggerla dicendo alle mie nuove partner che mi era già capitato alcune volte che non funzionasse a dovere, sdrammatizzando. Questo semplice escamotage mi poneva in una situazione molto comoda e rilassata: nelle ragazze spesso affiorava l’infermiera maiala e intraprendente ed io avrei potuto anche fallire senza dovermene vergognare. Questo bastò per molto tempo, poi si cominciò a parlare di AIDS e le cose cambiarono.
    
    Fino a quel momento l’uso del preservativo e ranecessario solo con le donne che non utilizzavano anticoncezionali, ed io che avevo spesso a che fare con donne più grandi di me li usavo più spesso per fare dei gavettoni che per scopare.
    
    Ma la campagna martellante contro le malattie trasmissibili sessualmente mi costrinse a doverli utilizzare, e lì scoprii che era un grosso problema: le mie ...
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