Rosa parks
Data: 26/02/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Isaac
Non avevo mai fatto prima di allora lunghi viaggi in autobus. prediligendo l'auto, il treno o l'aereo, ma le difficoltà economiche in cui mi dibattevo in quel periodo mi indussero alla scelta più economica per quel viaggio che dovevo intraprendere.
L'andata andò molto bene ma il rientro dovetti anticiparlo e così in luogo del posto che m'era stato assegnato all'acquisto, in fase di cambio mi diedero l'unico rimasto libero, in ultima fila.
Scoprii, così, una realtà impensabile: anche in Italia, oggi, si invera una sorta di segregazione razziale per cui agli stranieri, segnatamente di colore, più o men casualmente vengono assegnati i posti più in fondo di modo da tenerli tutti assieme e distanti dalla clientela autoctona; stando tra loro capii anche perché: alcuni di loro erano piuttosto malmessi, disposti scompostamente sui sedili in certe pose da carrozza ferroviaria di terza classe anni '70 e insomma, una signora si sarebbe potuta sentire a disagio tra loro; anche l'atmosfera risentiva della distanza culturale, quegli abiti impregnati nel migliore dei casi di sentori di cucina esotica e così via.
Mi apprestai così, mestamente, a trascorrere una notte insonne e invece, poco dopo la partenza, esauritasi la batteria dello smartphone cercai di stendermi alla meno peggio ed a chiudere gli occhi, come peraltro facevano tutti i miei compagni di viaggio.
Accanto a me c'era un ragazzo di colore vestito con una tunica damascata, zuccotto e infradito, uno di quei ...
... ragazzi alti e statuari che si vedono ciondolare per le strade, ma con una sua dignitas tradizionale, nonostante la giovane età; l'incarnato era di un ebano profondissimo e uniforme, il viso completamente glabro; stava con le gambe protese sotto al sedile anteriore, le mani congiunte e gli occhi chiusi, apparentemente addormentato come gli altri suoi compatrioti dei posti vicini.
Ad un certo punto la mia attenzione fu attirata da un movimento che mi parve di scorgere nella penombra, alla fioca luce delle file di led che correvano lungo il corridoio dell'autobus addormentato: sotto la stoffa damascata, come il balenio d'un pesce sotto il pelo dell'acqua, qualcosa s'era mosso a livello dell'inguine del nero adone addormentato; rimasi a guardare e quel sussulto si ripetè, poi cominciò a crescere e nel giro di pochi secondi il rilievo barzotto che si intuiva poco prima si trasformò in una poderosa erezione, evidentemente non trattenuta da alcun tipo di indumento intimo.
Rimasi col cuore in gola, ipnotizzato da quella apparizione fantasmagorica, ora la forza non trattenuta dell'arco si esercitava in sussulti che lo facevano sembrare animato di vita propria; volsi lo sguardo verso il viso del ragazzo e scoprii che mi stava guardando, distolsi lo sguardo divenendo paonazzo, poi lo guardai nuovamente negli occhi, a lungo, mentre più sotto continuava la danza del serpente tentatore.
Esitante allungai una mano e lo sfiorai con la punta delle dita attraverso la stoffa, al tocco si ...