1. Rosa parks


    Data: 26/02/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Isaac

    ... irrigidì istantaneamente e si protese ancora più di prima, scesi con la mano lungo la coscia muscolosa sino al bordo della veste, infilai la mano sotto quella e risalii lentamente; incontrai dapprima i sodi e turgidi testicoli, poi la base dell'asta che percorsi con le dita sino al glande. Al tatto avvertii che era circonciso e la cosa mi emozionò ancora di più, non avendone mai visto, e tantomeno toccato, uno.
    
    Nella quiete del viaggio alzai il vestito e liberai il demone dalla sua coltre di stoffa, una bellissima verga perfettamente nera e liscia, piantata su di un pube depilato, una gioia per gli occhi e una tentazione irresistibile per la gola; lo guardai negli occhi percependo un cenno di assenso, così mi chinai schiudendo le labbra per accogliere quella nodosa delizia di cioccolata fondente. L'odore di spezie e di maschio mi inebriò, il cuore mi pulsava nelle orecchie come i tamburi di un rito ancestrale, il sapore albuminoso di quell'enorme e durissimo cazzo mi causò una salivazione intensissima ed in men che non si dica cominciai a spompinarlo con delirante devozione
    
    Andai avanti così per diversi minuti, nessuno sembrava essersi accorto di niente, il rumore dell'autobus copriva quelli osceni provenienti dalla mia bocca allagata e i misurati sospiri del mio compagno, poi sentii la sua mano elegante percorrere la mia schiena e arrivare alla vita, cercando di incunearsi nel bordo dei calzoni. Essendo estate indossavo dei bermuda tenuti in vita da un elastico, ...
    ... così la mano serpeggiante ne ebbe presto ragione, le sue lunghe dita si incunearono nel solco delle natiche e con decisione la falange del medio si fece strada nel mio sfintere palpitante, seguita ben presto da tutto il dito.
    
    Il godimento che mi diede quel dito nel culo mi indusse a smettere un attimo, restai con gli occhi socchiusi e la bocca ansimante, continuando ad impugnare il tronchetto della felicità coperto d'una densa e spessa coltre di umori; capii che cosa voleva facessi: con rapidi gesti mi sfilai bermuda e mutande e gli salii sopra, faccia a faccia, poggiando il suo glande sul mio buchino non abituato a quei calibri ma che avevo umettato con un po' del liquore che mi riempiva la bocca. Lentamente mi lasciai scivolare su di lui e, complice le vibrazioni dell'autobus, in pochi istanti lo accolsi tutto dentro di me.
    
    Non potevo crederci: completamente piantato nel culo avevo un enorme cazzo d'ebano e la cosa, anziché darmi dolore, mi dava degli spasmi nella pancia tali da dover mordermi le labbra per non gemere. Iniziai dapprima lentamente, poi più velocemente, a fare su e giù lungo quella verga smisurata, ad ogni affondo sentivo il glande schiacciarmi la prostata dandomi una scossa di piacere e il mio ano dilatarsi ancor di più, senza opporre alcuna resistenza allo scorrere di quell'ariete così abbondantemente lubrificato.
    
    Venni così in pochi minuti, eiaculando a mia volta e bagnando i ventri di entrambi, ma non mi fermai e, poco dopo, lo sentii inarcarsi, ...