Amiche al mare
Data: 27/02/2019,
Categorie:
Lesbo
Autore: ChopstickNick, Fonte: EroticiRacconti
... attirato l'attenzione di ben pochi sguardi. Inoltre, a differenza sua che aveva una quarta abbondante, Clizia aveva un seno piccolo, grande appena da starci in una coppa di champagne e per questo se ne vantava. L'aveva appurato fisicamente. Clizia si mise cavalcioni sul sedere dell'amica, su cui c'era un bikini color verde smeraldo, mentre lei ne aveva uno nero. Con la punta delle dita impiastrate di crema tirò il laccetto del reggiseno e sciolse il nodo che lo teneva legato. Rosa la lasciò fare, anche se quel gesto la metteva in un leggero imbarazzo. A questo punto Clizia cominciò a massaggiarle le spalle, la schiena, i fianchi, poi velocemente una passata alle braccia e tornò di nuovo sul collo e giù, tutto lungo la spina dorsale. Aveva seguito un breve corso di massaggi ayurvedici tempo addietro, quindi era diventata parecchio brava nel farli e se ne accorse quando l'amica si rilassò completamente e si scioglieva come se fosse di burro. Sarà stata complice anche la birra, ma Rosa sentiva una sonnolenza prepotente assalirla e si lasciò andare, mentre un paio di mugolii di piacere le morivano in gola. Clizia allora prese a spalmarle la crema sulle gambe: salendo dalle caviglie, andò ai polpacci, poi alle cosce generose per poi finire sulle natiche, due lune tonde e pallide. Rosa stava per addormentarsi con il sole che le scaldava la pelle, lo scroscio delle onde e il massaggio rilassante, quando una piacevole ma estranea sensazione la riscosse dal suo stato di dormiveglia. ...
... All'inizio non seppe subito riconoscerla, ma non appena fu un po' più sveglia si accorse che il suo inguine era solleticato e stava cominciando a bagnarsi. Rosa si voltò stupefatta verso l'amica. "Che cazzo stai facendo?" "Scusami, io non..." Non fece a tempo a trovare le parole adatte per scusarsi che una scossa di piacere percosse Rosa, impedendole di continuare a sbraitare. Un po' titubante, lanciò un'occhiata sbieca a Clizia ma poi tornò a sdraiarsi, decidendo di lasciarla fare. La morettina decise allora di mettersi d'impegno e di osare maggiormente. Le scostò la mutandina e prese a fare andare su e giù la sua mano sulle grandi labbra di Rosa. D'istinto le sue gambe presero ad allargarsi un poco per volta, mentre le dita di Clizia scorrevano veloci lubrificate dalla stessa Rosa. Ogni tanto indugiava sul clitoride, come se fosse un campanellino da suonare ogni trenta secondi. Intanto la ragazza dai capelli rossi gemeva, si mordeva le labbra e non trovando nulla a cui aggrapparsi, stringeva forte nei pugni la sabbia. "No, no, fermati. Pensa se arriva qualcuno e ci vede?" disse Rosa trafelata, mettendosi a sedere e risvegliandosi all'improvviso come da un sogno. "Ma chi vuoi che ci veda?" Effettivamente non passava qualcuno da quasi un'ora e la spiaggia era quasi interamente deserta, eccezion fatta per due puntini in lontananza. Rosa era palesemente scombussolata e, tra l'altro, nel sollevarsi si era dimenticata di rimettersi il costume che, per una tipa pudica come lei, era ...