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Come verità
Data: 27/02/2019, Categorie: Incesti Autore: Edipo
... più." "Forse per te: per me è stato l'episodio più importante della mia adolescenza, non c'è stato giorno che non ci abbia ripensato: sei stata la mia ossessione in tutti questi anni." "Mi dispiace ma non puoi prendertela con me perché io non esisto." "Come sarebbe ?" "Sono solo una proiezione delle tue fantasie erotiche, in realtà non hai mai vissuto un'esperienza simile. Non hai mai avuto una cugina come me e nemmeno mia madre, tua zia, è mai esistita: tua madre non ha sorelle. Ti sei inventato una zia e una cugina pronte a iniziarti sessualmente." "Perché mi dici queste assurdità ? Ricordo bene cosa mi fece tua madre due anni dopo." "Ricordamelo, su." "Quell'estate tu non c'eri, avevi già la tua indipendenza, andavi in vacanza da sola e ti facevi scopare da chi volevi. La zia era imponente con dei seni che sembravano palloni, dei fianchi enormi e delle cosce che sembravano prosciutti. Il sederone poi era uno spettacolo a sé stante e quando usciva dall'acqua il costume era diventato una sottile linea scura che separava due pagnotte. Un giorno eravamo sulla spiaggia (era una spiaggia non proprio privata ma riservata ai proprietari delle case vicine e quindi non molto frequentata). Mia madre si era tolta il reggiseno e prendeva il sole con la schiena nuda; la zia era distesa poco lontano e dondolava il suo gran corpo con il viso nascosto dagli occhiali da sole. Io guardavo i giochetti che un gruppo di cinque ragazze sui diciotto anni faceva nell'acqua a qualche decina di ...
... metri di distanza. Non erano proprio giochi lesbici ma poco ci mancava: si toccavano sott'acqua, si tiravano i costumi, si davano grandi pacche sui sederini e alla fine la più robusta delle cinque sollevò quella che sembrava la più piccola e tra grandi risate se la issò su una spalla e le infilò una mano sotto lo slip. Anche le altre si avvicinarono e sempre ridendo diedero dei gran colpi sul sedere dell'amica che sembrava divertirsi un mondo. Poi la ragazza che se l'era tirata su la portò in un posto seminascosto tra gli scogli e qui scomparvero alla mia vista mentre le amiche ridevano e battevano le mani. Quello spettacolo mi mandò fuori giri: un'erezione mi gonfiò a dismisura il costume. Avrei potuto sperare di passare inosservato nell'attesa di calmarmi e tornare in condizioni normali ma proprio in quel momento mia madre mi chiamò e mi chiese di spalmarle dell'olio sulla schiena. Mi alzai, sempre col coso dritto, ma mia madre distesa in giù e con il viso rivolto all'altra parte non si accorse di nulla. Chi si accorse di tutto fu tua madre che si tolse gli occhiali per vedere meglio la protuberanza fra le mie gambe. Dopo che ebbi spalmato l'olio su mia madre, lei si avvicinò e mi porse un asciugamano dicendomi sottovoce: " Copriti con questo e vai in cabina". Mi nascosi il viso in fiamme dietro l'asciugamano fingendo di asciugarmi il viso e distendendolo sul corpo per coprire la mia vergogna e di corsa attraversai il centinaio di metri che ci separava dalle cabine. Entrato ...