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Prima volta anale
Data: 02/03/2019, Categorie: Etero Autore: 1948
... risaltavano parecchio ed il total body le faceva risaltare facendo passare tra le maglie i miei duri capezzoli. Sul davanti era aperto ed anche dietro per consentire un eventuale accoppiamento senza doverlo togliere mostrando in contrasto la pelle candida del pube e la figa così come i glutei.Tante volte avevo pensato alla felicità dei maschi nell’avere le mie tette in mano, così morbide, calde e con i capezzoli così sensibili. Quante volte ho pensato che volentieri le avrei affidate alle loro dita! Facendomi i ditalini mi piaceva anche usarle personalmente strizzandole arrivando, con un po’ di difficoltà a succhiare i capezzoli.Le gambe le ho dritte, ben fatte e toniche, si raccordano delicatamente oltre il ginocchio senza esagerazione.Tante volte avevo pensato che se le avessi avute più lunghe di una decina di centimetri avrebbero dato più slancio al mio portamento ed alla mia figura e di conseguenza provocato molto più interesse intorno a me apparendo una vera e propria gran figa.Mi ero resa conto che piacessi proprio così com'ero, piccolina e prosperosa, con quel mio seno lussurioso adorato da tutti e che tutti ammiravano perché nudo o coperto che fosse era lui che diceva tutto agli occhi.L’idea che Gian Marco sarebbe venuto a casa mia mi eccitava e sognavo di essere scopata senza sosta. Mi guardavo allo specchio e soddisfatta dell'aspetto del mio corpo sentivo che il mio ventre aveva bisogno di attenzioni; allora non feci altro che inumidirmi le dita con un po’ di ...
... saliva e godere della mia stessa figura vedendomi riflessa. Non mi vergognavo anche se in quel momento era venuta fuori la mia parte narcisista. L’attesa mi eccitava e per essere perfetta per lui mi venne da guardare anche all’entrata della vagina, perciò aprii con le dita le grandi labbra ed anche le piccole sollevando il cespuglietto fatto di radi e bassi peli in una striscia molto stretta e verticale che terminava molto vicino al monte di venere portando alla luce il mio punto sensibile. Apparvero così le labbra della fessura che trovavo bella e immaginavo il sesso di Gian Marco quanto l’avrebbe trovata accogliente. Guardandomi mi sono piaciuta e se fosse stato possibile me l’avrei baciata e sospirai perché non potevo leccarmela da sola. Affiorò il ricordo quando da ra ragazzina ci avevo provato ma non arrivavo a farlo e cercando di farlo scoprii la masturbazione con un dito; il cercare di leccarsela mi rendo conto che era esercizio da contorsioniste ed allora mi consolavo stuzzicandola e dandomi piacere con le dita.L’attesa spasmodica di Gian Marco mi portò ad alto livello la libidine; mi bastò il primo tocco per capire che non mi sarei fermata e che sarei andata avanti essendo troppo gonfia di desiderio sapendo anche che mi sarebbero bastate poche carezze per arrivare all'orgasmo. Poi, il desiderio di donarmi arrapata com’ero al mio lui, gran maschio, prese il sopravvento e mi fermai.Guardavo l’orologio in continuazione e finalmente arrivò il momento. Ero in salotto tutta ...