Il ricatto - Racconti Erotici

Il ricatto

... silenziosi, aveva imparato a venire senza gemere anche lui ma io riconoscevo ugualmente il pulsare del suo cazzo quando stava per venirmi dentro.Alberto, il padrone di casa, era particolarmente antipatico e prepotente poiché faceva continuamente pesare il fatto che la casa era sua, era veramente insopportabile tanto che un week end in cui lui e Davide lasciarono l'appartamento per tornare ai loro paesi, io e Lamberto decidemmo di fargli qualche dispetto, oltre ad essere contenti di avere la casa tutta per noi, cominciammo così a darci alla pazza gioia, scopando senza reprimere i nostri gemiti e facendolo dappertutto.Ero piegato in avanti sullo schienale del divano, con la testa in giù appoggiata sui cuscini e le gambe penzolanti dall'altra parte in modo da avere il culo per aria mentre Lamberto me lo sfondava quando lo sentii venire copiosamente dentro di me, scrollò fino all'ultima goccia il suo cazzo all'interno delle mie budella poi lo sfilò ordinandomi di stare fermo li, corse in cucina, prese la tazza per la colazione di Alberto e me la mise sotto il culo, poi mi disse di alzarmi e far cadere tutto li dentro, io gli diedi retta.Adesso nella sua tazza c'era una brodaglia composta dello sperma di Lamberto, il gel lubrificante che avevamo usato e un po' del contenuto del mio intestino, pensavo che ci saremmo accontentati così, lavando nuovamente la tazza e rimettendola al suo posto sapendo che l'avremmo visto bere da li ignaro di quello che avevamo fatto, ma non ci ...

... accontentammo. Versammo il contenuto della tazza nel cartone del suo latte di mandorla che teneva nel frigo e che non voleva nessuno gli toccasse, nei giorni a seguire lo bevve tutto dal cartone senza mai accorgersi di nulla e noi ci godemmo lo spettacolo ridacchiando senza che lui ne capisse il motivo, questo tanto per far capire quanto ci stava antipatico Alberto.Passarono le settimane ed arrivò un week end in cui il mio amico di letto andò a casa mentre io rimasi in appartamento, assieme a me rimase proprio Alberto e li avvenne quello che non avrei mai voluto.Me ne stavo sul divano in soggiorno a guardare la TV quando sentii la sua voce odiosa con il solito tono arrogante chiamarmi, la cosa strana fu che la voce veniva dalla stanza mia e di Lamberto, mi alzai, andai a vedere cosa volesse e lo trovai vicino al comodino, col cassetto aperto, mentre guardava il flacone di gel lubrificante."Questa è la prova" disse, "tu e Lamberto qua dentro la notte scopate".Rimasi per un attimo impietrito poi cercai di farfugliare una giustificazione più o meno credibile che mi permettesse di negare, ma ormai era chiaro che lui aveva scoperto tutto anche perché in contraddizione al mio scomposto diniego disse che un paio di sere prima ci aveva sentiti ed aveva capito che io ero quello che faceva la femmina.Effettivamente ci avevamo dato dentro più del solito e un paio di gemiti mi erano scappati.Non ci potevo credere, ci aveva scoperti!.Mi si avvicinò con in mano il tubetto di gel lubrificante, il ...