1. Il garagista


    Data: 10/10/2017, Categorie: Tradimenti Autore: Mylady06, Fonte: Annunci69

    Sono una donna che ha già passato i quarantacinque anni. Tre volte a settimana, rinunciando anche a spendere per cinema, bar e varie altre sciocchezze, riesco a frequentare una palestra. Ogni domenica mattina mi alzo presto, come quando mi reco al lavoro, per fare un po’ di footing vicino a casa. Curo il mio aspetto: mi trucco ma non in modo pesante e volgare, non sono mai trasandata e cerco di vestire in modo da valorizzarmi il più possibile. Non posso spendere soldi per vestiti e scarpe di marca o per accessori di lusso e perciò mi arrangio comprando nelle grosse distribuzioni. Sono sicura però che quando cammino per strada faccio più bella figura io di qualche ragazzina dal corpo giovane che, forse, è pure più soda di me.
    
    Mi piace sentire gli sguardi maschili addosso, essere squadrata quando incrocio un uomo che mi guarda soprattutto le gambe, slanciate dai tacchi alti che, confesso, comincio a sopportare sempre meno: “Chi bello vuol apparire un po’ deve soffrire”: com’è vero!!
    
    Nonostante tutti questi sforzi per mantenermi in ottima forma, confesso di sentirmi poco apprezzata e trascurata da Sandro. A difesa dico che lui, mio marito, è molto preso dal lavoro: se così non fosse, tante cose che abbiamo fatto insieme sarebbero rimaste nel cassetto dei sogni. Lavora per la famiglia da mattina a sera e non si sottrae a viaggiare fuori sede per portare a casa qualche euro in più: quindi non posso proprio fargliene una colpa.
    
    Sono cosciente però che non potrò essere ...
    ... sempre attraente come è normale che ogni femmina desìderi, e prima o poi dovrò anch’io arrendermi all’implacabile divenire della natura.
    
    Non ho mai pensato di ricorrere ai cosiddetti ritocchini chirurgici. Il massimo che azzardo è magari un generoso push-up o un jeans elasticizzato: non fanno miracoli, ma aiutano.
    
    Ecco, io voglio godermi queste ultime possibilità che ho di essere attraente.
    
    Quando Sandro è fuori per lavoro, durante la settimana rimango sola: l’unica nostra figlia è sposata e vive in un’altra città.
    
    Per fortuna ho diverse amiche che vivono condizioni simili alla mia seppure con diverse motivazioni: chi è rimasta single per scelta, chi è separata, chi proprio non gliene frega niente della famiglia. E’ con loro che ogni tanto esco la sera per fare quattro chiacchiere, magari andando a sederci in un locale alla buona.
    
    Sandro viaggia in treno – quello glielo rimborsano - e quindi, se proprio non posso farne a meno, quando esco, uso la sua macchina: l’unica che abbiamo! E’ un Suv comprato con sacrificio e le cui rate continueremo a pagare per i prossimi anni. Ero stata contraria alla gravosa spesa ma alla fine avevo acconsentito perché quell’auto per Sandro aveva il senso della gratificazione delle sue quotidiane fatiche; a pensarci bene forse se la godeva pure poco: giusto qualche breve gita la domenica: poi sempre dentro il garage per il terrore del furto o di qualcuno che gliela possa graffiare.
    
    Confesso che io, al volante di quel Suv nero, mi ...
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