1. Da un gentile amico : la vicina


    Data: 10/03/2019, Categorie: Etero Autore: 1945

    ... tardi; la mamma faceva la casalinga come la mia. Sotto il suo attento sguardo giocavamo in giardino, sia prima delle scuole elementari che poi.Ricordo che quella giovane signora, mamma dei miei amici, mi piaceva. Era sempre gentile con me. Sempre vestita bene e a rimembrare, da piccolo, mi dava l�idea della dolcezza e serenità. Ci riempiva di attenzioni e le sue merende erano la nostra felicità.Ero piccolo e ciò che vedevo in lei era solo gioia e mi piaceva starle vicino.Quando cominciai ad avere i primi �pruriti�, che vi ho raccontato, cominciai a farmi le prime domande e considerazioni sulle femmine in genere e sulla mamma dei miei amici.Come è bella. Quanti anni avrà? E pian piano le domande e considerazioni crescevano. Che viso dolce. Che bel culo. E le tette? Sarà una seconda o una terza? Chissà che cosa porta sotto il vestito? Come le modelle dei giornali?Mi piacerebbe baciarla.i miei pensieri �crebbero� e nel buio della mia cameretta ,comodamente disteso sul letto ed attento che mamma non comparisse all�improvviso, mi feci la prima sega pensando a lei.La visualizzavo nella mente : il viso sorridente ;i suoi lunghi capelli biondi (o quasi);il suo muoversi indaffarata .La vedevo come in un sogno.Durante le merende, nella loro casa, sbirciavo le sue gambe. Quando si sedeva accanto noi aspettavo il momento in cui accavallava le cosce. Quel naturale movimento era per me estremante erotico; in quei pochi attimi intravedevo (sognavo) qualcosa di irraggiungibile .Sognavo di ...
    ... stringerla tra le braccia e il mio sogno era accarezzarle quelle due montagnole che si spingevano in fuori sul suo corpo.La vedevo come una particolare sorella maggiore. Aveva dodici anni più di me.Gli anni passarono ed ormai grandicello andai alle �superiori� e poi all�università e pur incontrando ogni tanto i fratelli , non avevamo più la frequenza di prima.Come dicevo da adolescente diventai �uomo�. Lei per me rimase sempre uguale. Solo io ero cresciuto.Quando adesso avevo l�occasione di vederla la guardavo con occhi e voglie da uomo con gli ormoni che giravano a mille.In estate i miei genitori si trasferivano nella nostra casa al mare lasciandomi solo e libero da ogni incombenza familiare. Era per me un bel periodo. La mia casa diventava un ostello della gioventù e di rilassamento e soprattutto ogni momento era buono per �incontrare la mia vicina�.Se attraverso la finestra la vedevo in giardino mi inventavo una scusa per andarci anch�io. Così avevo l�occasione per salutarla e spesso ,attraverso la siepe, chiacchieravamo. Lei mi raccontava ,molto, dei figli sempre in giro e un po� di Giovanni, il marito.Si era sposata molto giovane ed il primo figlio giunse presto, poi il secondo seguì qualche anno dopo e decisero che due figli fossero sufficienti.Io cercavo di essere simpatico e disponibile e �curandola� ebbi l�occasione di incontrarla spesso. Per me era un piacere e questo piacere diventava la base delle mie fantasie erotiche.A volte, prima di rendermi visibile, la spiavo ...