1. Un paziente della dottoressa Angela - 300€


    Data: 11/03/2019, Categorie: Etero Autore: Angela Kavinsky

    ... il mio petto, facendo cadere all’indietro (io sì che mi feci male!) e lei mi salì sopra. Si muoveva ondeggiante sopra di me, mentre tenevo tra le mani quei due meloni sodi. I suoi capezzoli neri erano spettacolari. Il suo fisico da pallavolista le permetteva di flettere le anche a destra e a sinistra, avanti e indietro, e il mio pisello sembrava in un frullatore. Onestamente, non ricordo come fosse stato possibile resistere senza venirle dentro. Ero letteralmente in paradiso. Dopo poco, si gettò all’indietro e iniziò a giocare con i suoi bellissimi piedi; neri sopra, bianchi sotto. Nel frattempo si toccava senza vergogna. Li strusciava con violenza ma fortunatamente erano molto morbidi, e non mi faceva troppo male. Il sudore poi compensava l’assenza di lubrificante. “Tutto di me ti fa eccitare, persino i miei piedi! E secondo te non mi merito 300 euro? Siamo a 2 e cinquanta!”. Per il gran finale mi salì nuovamente sopra; non era una novità ma apprezzai comunque il gesto; Marta aveva notato che il suo movimento sinuoso e il suo quasi piegarmi il cazzo come fosse un ramoscello secco dentro la sua fica mi faceva fare dei mormorii che letteralmente non riuscivo a trattenere. Piegavo gli occhi all’indietro dalla goduria. Iniziò a muoversi come se stesse cavalcando un purosangue, sempre più veloce, sempre più esaltata, fino a quando capii che voleva esattamente quello: che come un vulcano le venissi dentro. Gridai quando venni, ed ebbi la sensazione che il mio cazzo fosse esploso. ...
    ... Guardai e vidi che dalla sua vagina e lungo la base del mio cazzo colava sperma. Dovevo averne rilasciato almeno mezzo litro per quanto avevo goduto. Lei, ancora sopra di me, sorrise, poi fece uscire il mio cazzo ancora duro e ricoperto di sborra dalla sua vagina, alzandosi in piedi. Lo premette per scherzo con il piede, sporcandoselo di sperma. “Sii sincero; se ti chiedessi di pulirmelo con la lingua lo faresti!” disse indicandomi con il piede. Certo che lo avrei fatto! Se lo pulì contro il pavimento, poi raccolse da vicino al lavabo parecchia carta per asciugarsi, e la usò sulla sua fica. Raccolse i vestiti mentre io ero ancora immobile sul pavimento, stordito, con l’albero maestro ancora dritto, duro, e con qualche goccia di sperma che ancora traboccava. Sentii ancora il suo bel piede sulla punta del mio cazzo, e la cosa di certo non aiutava a farlo diventare moscio. La guardai. Teneva tra le mani un rotolo di banconote da 50. I 300 euro. Sorrise. “Voglio che sia tu a dirlo!” Dal pavimento sorrisi, tentando invano di alzarmi. “te li sei meritati!” “Come?” “te li sei meritati!” “Non ho sentito!” “TE LI SEI MERITATI!”. Sorrise. Spostò il piede dalla punta del cazzo alla mia bocca e io le baciai con gusto la parte sotto dell’alluce, poi si voltò, trovò a terra le scarpette di tela e le indossò. Aprì la porta del bagno, facendo entrare la luce del sole, ormai basso al tramonto. “Vestiti, ci vediamo la prossima volta!”. Da terra annuii. “Porta i soldi!” disse lei, con aria di ...