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Lara
Data: 11/03/2019, Categorie: Incesti Autore: liana
... sperma. li lecco e li ingoio insieme alla sua saliva. Smettiamo di baciarci.�Zio, ti fa schifo se ti chiedo di leccarmela? Mi faresti un cunnilingulus?��Non c�è bisogno di chiederlo. Stavo per proportelo.��Allora fai finta che non te l�ho chiesto. Proponimelo.��Lara, mia dolce troietta, ti posso ricambiare il piacere che mi hai dato?��Come pensi di ricambiarmi?��Ti voglio leccare la vulva.��Cosa aspetti a farlo?��Stenditi ed allarga le cosce.�Non si stende. Si mette con le spalle appoggiate alla spalliera del letto e tira su le gambe piegandole contro le cosce che si premunisce di allargarle al massimo in modo da darmi in visione la più bella creazione che madre natura si sia sognata di creare. Ha una vulva che sembra una pagnotta di pane. Le sue grandi labbra sono talmente grosse e gonfie da sembrare due cornetti visti di profilo. Tra lo spacco che separa le grandi labbra spuntano le creste delle rosse piccole labbra e poco più su si nota la piccolissima fessura della sua uretra sovrastata dal clitoride che è fuori dal cappuccio e che è già in erezione. è talmente grosso è lungo da sembrare il pistolino di un bambino. Quello che mi è davanti è qualcosa di fantastico. Non ho mai visto una figa cosi grossa e bella. Dall�espressione del mio viso Lara capisce che quello che mi sta dando in visione è di mio gradimento.�Ti piace la mia fighetta? Ora ti farò vedere la porta dove dovrai fare entrare il tuo ariete.�Porta le mani ...
... sulle grandi labbra ed esercitando una pressione verso l�esterno le allarga quel tanto che basta per farmi vedere il roseo buchetto dove farò entrare il mio cazzo.�Dai, vieni a mangiarmela. Voglio vederti mentre me la lecchi.�Mi afferra per i capelli e mi attira a sé. Il mio viso viene proiettato fra le sue bianche cosce e viene in contatto con quel favoloso strumento dispensatore di piacere. Tiro fuori la lingua e inizio a leccarle la figa. Prima gliela pennello con lentezza poi con più insistenza e sempre più in profondità. Con la punta della lingua esploro le pareti della sua vagina saggiando Ie sue asprigne secrezioni. Lara nitrisce.�Dio zio, usi la lingua che un piacere. Dacci dentro, fammi venire.�I suoi gemiti di piacere mi incentivano ad velocizzare le vibrazioni della mia lingua facendola affondare quasi per metà nel suo orifizio vaginale. Le mie labbra vanno alla ricerca del suo clitoride, lo trovano e lo circondano serrandolo in una dolce morsa. è duro, lo lecco, lo mordo. Lei grida. Glielo succhio. Le pratico un pompino. Un grande urlo accompagna il raggiungimento del suo orgasmo che manifesta con un�abbondante espulsione di umori che finiscono tutti nella mia bocca; li bevvi tutti.�Basta, sto impazzendo, ti voglio, ti prego mettimelo dentro. Montami. Fammi diventare donna. Chiavami.�è anche il mio desiderio. Ho il cazzo che sembra impazzito. Pulsa e vibra come un diapason. Smetto di succhiarle il clitoride e stendo il mio corpo sul suo. Le sue mani si ...