Un vecchio compagno di giochi
Data: 11/10/2017,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Giulianonna, Fonte: EroticiRacconti
Intato mi presento. Sono Giulia, 54 anni tutto sommato portati bene. Almeno, lo noto io stessa, per come mi vedono gli uomini. Sono mora e attraente in viso, naturalmente con le rughe della mia età; sono alta 166 cm e il mio fisico, notando gli sguardi per strada, suscita ancora qualche strano desiderio, almeno vestita in quanto, anche se in modo serio e non osceno, riesco a mettere in risalto i miei attributi femminili. Io che conosco molto bene il mio corpo qualche difettuccio, dovuto all'età, me lo vedo. Sono sposata con un uomo meraviglioso che mi ama tanto. Anch'io, ma siamo sposati da 30 anni e il sesso ormai è solo un'abitudine. Naturalmente, credo come tutte le donne, ho le mie fantasie e il semplice fatto che leggo le storie di questo sito e che sto raccontando la mia, ne è la prova. E' un mio segreto ed, essendo casalinga, mi ci dedico quasi giornalmente. Mio marito ne è all'oscuro. Viviamo in una cittadina della Sicilia. Quando i genitori, mio figlio e mia nuora, lavorano entrambi ed i consuoceri vivono in un'altra città chi ci deve pensare a riprendere il nipotino dalla scuola se non la nonna libera? Così ogni giorno, dal lunedì al sabato, alle 12,45 sono davanti alla scuola in attesa dellorario, alle 13, per riprendere il mio nipotino e portarlo con me a casa. Nella mia stessa situazione è Aldo, un mio vecchio compagno di giochi con il quale da ragazzini abitavamo nella stessa via. Poi i miei acquistarono un nuovo appartamento in un altro rione. Non è che non ...
... ci fossimo più visti, ma ognuno aveva la sua cerchia di amicizie e quindi un semplice ciao scambiando, di tanto in tanto, qualche parola. Figuratevi che non conosco personalmente sua moglie nè lui mio marito. Ricordo bene che aveva un anno più di me. A 55 anni è ancora un bell'uomo: brizzolato, credo sui 180 cm e fisico asciutto. Ci incontrammo il primo giorno di scuola, i nostri nipotini vanno insieme in prima, e naturalmente, come mai qua io, come mai qua tu, incominciammo a parlare di noi. Non poteva mancare, qualche giorno dopo, rievocare i vecchi ricordi: dei vecchi compagni e compagne molti dei quali, per un motivo o per un altro, non si vedevano più; dei nostri vecchi giochi, delle risate e anche delle liti. Ricordavamo entrambi perfettamente e trascorrevamo quei pochi minuti di attesa ridendo. Era piacevole stare a parlare con lui ed era altrettanto piacevole notare i suoi sguardi furtivi sul mio corpo, tanto che mi sembrava alquanto strano che non parlasse di quello che, ad un certo punto, era diventato il nostro gioco preferito. Ricordo perfettamente che io frequentavo la prima media e lui la seconda quando, giocando a nascondino, ci nascondavamo insieme. Infatti un giorno mi chiese: "Ti ricordi quando ci nascodavamo insieme e non ci potevano trovare?". Mi era sembrato strano ma quando me lo chiese rimasi ugualmente sorpresa. I nostri primi approcci affettivi nei confronti dell'altro sesso. Naturalmente roba da ragazzini: i primi baci sulle labbra e poi una sera mi ...