Un vecchio compagno di giochi
Data: 11/10/2017,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Giulianonna, Fonte: EroticiRacconti
... disse di baciarci come quelli del cinema. Ma finiva tutto lì e tutto lì finì quel periodo della nostra adolescenza. Mi sentivo imbarazzata e lui notava il mio disagio ma giorni dopo giorno i nostri discorsi erano sempre più intimi. Ero imbarazzata ma nello stesso tempo mi piaceva e ogni mattina non vedevo l'ora che arrivasse il momento di andare a riprendere il mio nipotino a scuola. Non era trascorso neanche un mese da quando era cominciata la scuola, tanto che eravamo vestiti ancora con indumenti estivi, quando mi disse che avrebbe voluto baciarmi ora. Una delle cose di cui andavo fiera era che non avevo mai tradito mio marito e non avevo alcuna intenzione di farlo. Però sentirmi dire che avevo una bocca da baciare e che la mia sensualità lo turbava, mi procurava certe strane sensazioni. Lo sentivo che diventavo rossa ma non volevo sottrarmi ai brividi lungo la schiena e al dolce formicolio fra le cosce che questi discorsi mi provocavano. A casa non facevo altro che parlare con lui nella mia fantasia. Un giorno, era venerdì, mi indicò la stradina, proprio lì vicino, per questo motivo era lui a riprendere il nipotino, per arrivare al suo ufficio. "Appena giri a destra il primo portone. Perché domani non mi vieni a trovare? Magari ti aspetto verso le 11 e mezzo". Al mio atteggiamento imbarazzato ma deciso, scuotendo la testa e facendogli capire che avevo inteso perfettamente, lui continuò: "No, non pensare a niente, stiamo comodi e stiamo assieme di più". Lui è titolare di ...
... una agenzia di consulenza finanziaria e di assicurazione. IL sabato l'agenzia è chiusa e non ci sarebbero stati nè collaboratori nè clienti. Che pomeriggio e che serata trascorsi a casa! Lusingata, attratta da lui ma decisa a non trasgredire. Non mi sentivo tanta sicura e passai tutta la sera e parte della notte a dire a me stessa che non era proprio il caso. L'indomani mattina, quando rimasi sola, era come se fossi sui carboni ardenti ripetendomi che non ci sarei andata ma, nello stesso tempo, dopo la doccia, mi presi cura del mio corpo dicendomi: non si sa mai. La stessa cosa quando scelsi l'abbigliamento. Uscii con l'intenzione di non andare. Posteggiai al solito posto vicino alla scuola. Erano le 11,30, l'ora dell'appuntamento. Decisi di fare due passi dirigendomi dalla parte opposta. Ad un tratto non so cosa mi prese: mi sembrava male farlo aspettare inutilmente e, senza neanche accorgermene, rigirai e quando arrivai davanti al portone, seguendo la stradina che mi aveva indicato, era mezzogiorno. Suonai; non rispose neanche al citofono; sentii lo scatto della serratura, spinsi il portone e mi ritrovai di fronte ad una scala di una decina di scalini; alzai lo sguardo ed era lì ad aspettarmi. Richiusi il portone e incominciai a salire. Emozionata sicuramente, imbarazzata sicuramente; lui mi guardava da su e le gambe mi tremavano. Arrivai su e stupidamente, con il nodo alla gola, dissi: "Niente, volevo vedere dove lavori, il tuo ufficio" "Con piacere" rispose. Nessun cenno. ...