Un vecchio compagno di giochi
Data: 11/10/2017,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Giulianonna, Fonte: EroticiRacconti
... Entrammo nel suo studio; la sua scrivania col computer, una poltroncina di la e due di qua, di fronte un divano con un tavolinetto e mobiletto bar, sulla destra una libreria e sulla sinistra un tavolo con su le pratiche urgenti. Ero proprio lì, dandogli le spalle, quando sentii le sue mani sul mio culo. "Che fai?" dissi girandomi. Ma il mio non era un tono di protesta, anche a me sembrò un tono d'invito. Immaginate il mio viso, l'espressione di una 54enne che non aveva mai tradito il marito e che, addirittura, non si era mai trovata in una situazione del genere con un altro: con le sue mani che dopo avermi palpato il culo, erano sui miei fianchi, il suo bacino appoggiato al mio e le nostre labbra che si sfioravano; appoggiò le sue alle mie e piena di vergogna, credo più rossa del peperoncino, feci no col capo. Sapevo bene che dovevo cedere, ero lì almeno per questo. Appena fu più deciso mi ritrovai con le sue labbra attaccate alle mie, le nostre bocche che si spalancarono e la lingua dell'uno alla ricerca della lingua dell'altra finché non si trovarono e si intrecciarono verticosamente in un lungo bacio lussurioso. La voglia era tanta e il mio respiro si fece affannoso quando, alternativamente, mi baciava sul collo, mi lambiva l'orecchio con la lingua e poi ancora in bocca, mentre le sue mani mi palpavano le tette e le mie braccia, cercando un'ancora di salvezza, si aggrapparono al suo collo. Che slinguate! Che voglia! Nonostante tutto mi vergognavo. Ancor di più quando ...
... sentii la sua mano fra cosce. Avevo indossato un vestito leggermente a svasare appositamente e adesso, nonostante la sua mano calda fra le cosce mi facesse impazzire, gli dicevo di no. E poi si, poi ancora no e poi, quando la sua mano raggiunse i miei slip, solamente un lungo si. Sentii l'altra mano farsi strada sullaatica scostò il mio culo dal tavolo nel tentativo di abbassarmi gli slip. Lo lasciai fare mentre le nostre lingue si struggevano a vicenda. Non ero più abituata a tanto. Quando sentii la mano a contatto con la mia fica fui presa da un piacere trasgressivo che non potei trattenere più e gli dissi di farmi godere così. Mi prese il clitoride e lo strofinò forte. Non mi reggevo più in piedi e ansimavo. Ad un tratto lasciò tutto, mi prese per i fianchi e mi sollevò facendomi sedere sul bordo del tavolo. Non avevo il coreggio di guardarlo in viso perché mi vergognavo ma volevo continuare. Mi sollevò il vestito, mi divaricò le ginocchia, la sua testa fu subito fra le mie cosce e la sua lingua fra le miegrandi labbra vogliose. Mi venne di gridare, persi l'equilibrio e mi distesi indietro appoggiando i gomiti sullesue pratiche urgenti. Sentii la sua lingua ovunque, me la ficcò pure dentro, mi morse il clitoride, mi leccò a più non posso e, nel giro di 15 secondi godetti di un orgasmo irresitibile. Mi disse che voleva scoparmi e gli risposi di no. Sapevo bene che dovevo farlo godere. Dopo l'orgasmo mi sentivo più serena. Mi sedetti sul divano. "Dai vieni qua" gli dissi". ...