1. Verso casa


    Data: 13/03/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Megaciccio, Fonte: Annunci69

    E via, anche per oggi è finita.
    
    Prendo il cappotto, timbro e torno a casa: finalmente la giornata lavorativa ha termine.
    
    È tardi, corro alla stazione. Se perdo il prossimo treno devo aspettare un’ora.
    
    Mi dirigo velocemente verso la ferrovia. Come da diversi anni mi aspettano una quarantina di minuti di tragitto.
    
    Certo, non è come lavorare sotto casa, ma alla fine mi da modo di avere qualche minuto solo per me, seppure nella bolgia dei vagoni superaffollati, cercando di allontanare i grattacapi lavorativi prima dell’arrivo a destinazione.
    
    Mi muovo con passi veloci e sono fortunato.
    
    Arrivo alla stazione pochi minuti prima del mio treno e grazie ad una mossa tattica riesco a salire tra i primi, guadagnandomi anche un ottimo posto a sedere.
    
    La carrozza si riempie velocemente e presto vengo affiancato da diversi passeggeri che dovranno passare i primi chilometri del viaggio in piedi. Per le prime fermate è sempre così, poi pian piano la situazione diventa più vivibile. Pro e contro del muoversi con i mezzi.
    
    Metto le cuffiette alle orecchie per non sentire il vociare e lo sferragliare che mi circondano.
    
    Chiudo gli occhi ed escludo tutto: il capo che mi fa incazzare, le segretarie incapaci, i conti che non tornano.
    
    Mi rilasso.
    
    Pian piano la mente si svuota ed è a questo punto che iniziano i miei problemi.
    
    Sono mesi che non scopo; giorni che non tocco un uomo. Non come vorrei perlomeno.
    
    La mia testa libera inizia a riempirsi di altri pensieri. ...
    ... Gli ormoni richiedono attenzione e la voglia di sesso repressa per tutta la giornata spinge per liberarsi.
    
    Sento la patta indurirsi al semplice ricordo di esperienze passate.
    
    La copro con la mano ma il contatto caldo non fa che peggiorare la situazione.
    
    Riapro gli occhi. La folla attorno a me blocca subito il mio sguardo. Volti sconosciuti per lo più, ma anche qualcuno noto; del resto i pendolari sono sempre quelli.
    
    Ma non sono i volti che mi attirano.
    
    Eccitato come sono il mio sguardo si abbassa verso zone più interessanti.
    
    Davanti a me c’è un ragazzotto di spalle che riempie molto bene i suoi pantaloni attillati.
    
    Gli disegnano in culotto tondo tutto da mordere e dei polpacci larghi che mi fanno arrapare ancora di più. Come vorrei strapparglieli via e adorarlo nudo, anche qui su questo treno.
    
    Un bel braccio peloso si regge ad un sostegno poco più giù. Fa promesse interessanti ma purtroppo non riesco a scorgerne il padrone.
    
    Dalla mia posizione ribassata posso poi ammirare le patte di tutti quelli che passano. Piatte, prominenti, discrete.
    
    Il cazzo mi scoppia mentre immagino quali segreti potrebbero rivelare una volta aperte.
    
    Uno poi si sofferma giusto davanti a me indossando una tuta. Non so cosa porti sotto, ma il tessuto felpato gli disegna oscenamente la forma della cappella lasciando poco lavoro all’immaginazione.
    
    Non posso non soffermarmi su di lui, sbavando dalla voglia di fiondarmi su quella prominenza.
    
    Mi rendo conto di essere ...
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