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Verso casa
Data: 13/03/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Megaciccio
... troppo sfrontato, distolgo lo sguardo repentinamente sperando di non essere stato visto ma mi accorgo subito di quanto sia troppo tardi. Il viaggiatore che mi siede difronte mi osserva con un mezzo sorriso. Arrossisco imbarazzato e cerco di guardare fuori dal finestrino come se mi stessi solo guardando attorno senza focalizzare. Non ci cascherà…. Cavoli, non lo avevo notato. Con discrezione cerco di osservarlo. Mmmm, ma è carino. Avrà grossomodo la mia età, una barbetta corta e incolta, con due occhietti teneri e furbetti coperti da una montatura per occhiali di quelle super leggere. Si accorge che guardo verso di lui e sostiene il mio sguardo. Poi abbassa gli occhi e fa un sorriso un po’ beffardo. Ha capito che mi sto comprendo un erezione. Sono sempre più imbarazzato, invece lui, con disinvoltura si tocca il pacco mettendolo in risalto. Ha capito che la cosa mi piace e facendo il disinvolto continua a toccarsi. Ha una bella mano, grande con una leggerissima peluria sul collo del dorso. E indossa una fede. Le persone intorno a noi sono prese dalle loro cose, chi chiacchiera, chi legge, chi semplicemente guarda le luci passare fuori dal finestrino, mentre io resto con gli occhi fissi su quella mano che si muove delicatamente, pensando che tutto il vagone mi stia fissando mentre sono perso nella mia lussuria. Gli sta crescendo il cazzo. Lo vedo chiaramente attraverso il tessuto dei pantaloni. Ne accarezza lentamente la lunghezza, ...
... adagiandoselo su una coscia mentre prende consistenza. Non riesco a distogliere lo sguardo. Sono ipnotizzato come il serpente dal fachiro. La poltrona accanto alla sua in questo momento è vuota e in quella di fianco a me una signora legge concentrata il suo libro senza accorgersi apparentemente di nulla. Lui socchiude gli occhi e si inumidisce le labbra con la lingua. Il suo membro ha raggiunto dimensioni ragguardevoli mentre lui fa in modo che io possa apprezzarne tutta la lunghezza. Sembra grosso e anche largo. Ho l’acquolina in bocca. Vorrei tuffarmi ora tra le sue gambe, strappargli i pantaloni a morsi ed ingoiare tutto quell’arnese. La sua mano si muove dolcemente con movimenti lenti, mentre con un ginocchio cerca di attirare ancora di più la mia attenzione. Non so che fare. Lui mi stuzzica palesemente, ma non da cenno di fare altre mosse. E poi c’è quella fede. È sposato. Sarà etero? Non vorrei stia solo giocando. Arriviamo all’ennesima fermata. Si guarda attorno. “Ecco” penso tra me e me “ siamo arrivati alla sua stazione ed ora se ne andrà lasciandomi qui con il pisello che mi scoppia tra le mani.” Invece controlla la gente che scende e attende che si richiudano le porte. Non mi ero reso conto ma in questo tratto di carrozza siamo rimasti solo noi Ora il suo sguardo è cambiato. È più serio, sicuro di se. L’ironia di pochi secondi fa è svanita. Mi osserva fisso e si alza. Si aggiusta il cazzo mentre io continuo a fissarglielo. È a pochissimi ...