Pelle
Data: 13/03/2019,
Categorie:
Etero
Autore: MisterGrey
... tutto e, con la scusa dell’acqua che le muove, sposto la mia gamba destra piano piano appoggiandola alla sua. Appena le gambe si toccano un brivido lungo la schiena ed il mio cazzo che in un lampo si indurisce ricordandomi quanto è eccitante questa donna.
Dopo pochissimo lei, alla stessa maniera, appoggia il suo piede all’interno della mia coscia a 5 cm dal mio cazzo duro.
Non resisto, alzo la testa, apro gli occhi e guardo verso il suo piede restando qualche secondo così mentre sento il mio cazzo sempre più duro alzare leggermente i lati del costume.
Alzo gli occhi e lei mi sta guardando il pacco, si tra le cosce, con uno sguardo tra il curioso e l’eccitato.
I nostri sguardi si incrociano e mi sento un caldo estremo ed un fremore attraversare il corpo ed il cazzo esplodere al limite del doloroso.
Quanto siamo vicini a farlo adesso? Troppo!!!
Richiudo gli occhi, tiro la testa all’indietro e con tutta l’eccitazione e la voglia di lei stringo la gamba verso di lei, prendo il suo piede nella mia mano e l’avvicino al mio cazzo!
“Sono un pazzo cosa sto facendo?” penso, ma l’istinto supera la ragione.
Lei è passiva ma mi lascia fare anche quando spostando il costume le poggio il cazzo duro sul piede… lei lo spinge verso il mio cazzo iniziando a muoverlo con un massaggio forte, le dita ...
... che toccano la punta e il tallone a spingere sulle palle… la sento tramare mentre lascia scappare un gemito che, come mai mi è successo nella mia vita, mi fa schizzare sul suo piede… la mia sborra sulle sue dita scivola sulla sua pelle per finire in acqua.
Lei mi guarda come a dire “che stiamo facendo!!!” ed io penso “in realtà quasi nulla, anzi troppo!!”.
Continuiamo a guardarci ancora per qualche secondo… lei si alza guardandomi il cazzo ancora fuori dal costume ed ancora duro… si gira uscendo dalla vasca mostrandomi il culo, con il costume finito tre le chiappe a mo di perizoma, come non aveva mai fatto.
Giuro di essere rimasto li per un po’ a pensare alla cosa senza il coraggio di alzarmi.
Dopo quel momento di eccitazione la ragione aveva ripreso il controllo e mi sentivo in colpa per non essere riuscito a trattenermi.
Da li tutto è andato liscio. Non ci siamo visti per qualche giorno e, quando è successo, tutto era tornato alla norma tranne che evitavamo accuratamente di stare da soli in una stanza.
Sono passati alcuni anni da allora e sapete cosa rimane di quell’esperienza? Che ogni qualvolta lei, soprattutto d’estate, accarezza il piede “quel piede” mi viene duro come una roccia.
E sono più che certo che quelle carezze non siano mai casuali e che si diverta a torturarmi un po’. .