1. Guardata dentro


    Data: 14/03/2019, Categorie: Masturbazione Autore: NymohoK

    ... lieve. Anche il capezzolo ne subì le conseguenze. Lo sentivo irrigidirsi e allungarsi. L’altra mano, intanto, stava risalendo il corpo e andava in cerca dell’altro seno. Iniziai a sfiorarmi delicatamente mentre Flavio continuava a scattare. -Perfetto! Apri un po’ di più la bocca e tieni gli occhi chiusi. Eseguii anche quella direttiva. Come succedeva sempre, il mondo intorno a me diventava sempre più sfuocato: lo stavo dimenticando. Mi isolai. In quel momento c’ero solo io, con me stessa, e la voce del fotografo. Una voce piena e ambrata, appena pronunciata e tranquilla. il suo tono era ipnotico, barbiturico. Mi sembrò di cadere in una sorta di trans, un vortice rilassante che mi svuotava la testa da qualsiasi pensiero. -Immagina.. Immagina che tu stia per unirti in intimità ad un uomo, l’uomo che sa come toccarti, che conosce i tuoi desideri. Immagina che sia lì, con te, crudo e primitivo che brama la tua carne. Flavio pronunciò quelle parole con tranquillità rassicurante, una voce molto sensuale e accomodante. Iniziai ad avere dei brividi. Ma la voce calda e ammaliatrice di Flavio mi cullò e la mia testa iniziava a viaggiare. Il tono flemmatico mi fece scivolare in una spirale di torpore. Le mie mani si muovevano, desiderose e vogliose di compiacere. La macchina fotografica continuava a scattare e più scattava, più sentivo l’esigenza di perlustrare e offrire me stessa. Di mettermi a nudo. Il mio respiro si fece ancestrale, come se venisse dalla parte più remota del mio ...
    ... essere. Le mani scendevano, lambivano i fianchi e si incontravano tra le cosce. *click* Sentivo l’uomo avvicinarsi con la macchina fotografica. I click degli scatti arrivavano dal basso. Socchiusi gli occhi e lo vidi inginocchiato davanti a me, puntando l’obbiettivo sul mio pube. Così gli offrii ciò che voleva. Allargai le gambe e le mie dita iniziarono ad accarezzare gli esterni della mia vagina, tocchi gentili e smaniosi, delicati e carichi di malizia. Flavio scattava. Più lui scattava, più io mi perdevo. Anche l’altra mano si unì alla gemella. All’unisono, allargarono le labbra esterne e donarono all’uomo quella visione proibita, erotica. Sentii la mia eccitazione crescere. Mi sentivo pervasa dalla voglia di scoprirmi davanti ad un uomo. La mia vagina divenne sempre più umida, sempre più affamata. Bramavo il piacere e lo cercavo anche in quella lente. L’idea che quella macchina fotografica mi stesse immortalando nei momenti miei più intimi, aiutò le miei mani ad avvicinarsi al centro del piacere. Iniziai a massaggiarmi il clitoride, con calma, in modo rilassante. Mi stavo godendo il momento, per me era una novità. Spasmi al ventre, a ritmo pacato, confermarono che il lavoro sul clitoride era corretto e che dovevo continuare così. Percepivo i miei umori abbondare ed esternarsi. Un sottile rigagnolo mi blandiva l’interno coscia. Era la mia eccitazione che colava. -Bella foto, davvero unica.- commentò Flavio alla vista di quella poetica frenesia corporea. Aumentavo la pressione ...