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Maschi d'oggi: un culo vergine per uno smartphone...
Data: 14/03/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: RedTales
... afferrare il cazzo alla base con la mano. “Solo con la bocca e niente leccate. Non ho tempo, mi fai solo un bel bocchino. Ma è così difficile? Anche se non li hai fatti hai visto come si fanno no?” Questa volta aprì la bocca e lo fece sparire dentro tutto. L'odore era strano, il sapore non riusciva nemmeno a percepirlo. Cominciò a muovere la testa avanti e indietro e finalmente: “e ci voleva tanto?” Continuò sentendolo crescere ed ingrossarsi. E più le dimensioni aumentavano più faceva fatica a tenerlo tutto in bocca e, piano piano, ne lasciò uscire una parte che divenne sempre più lunga. Ormai il membro era completamente eretto e lui alzava e abbassava la testa ritmicamente infilandosi tra le labbra poco più che la cappella. Andò avanti sentendo Lorenzo che si complimentava con lui per il bel servizietto che gli stava facendo fin quando non sentì le sue mani afferrargli la testa per aumentare il ritmo dei suoi movimenti e per guidarlo. Si lasciò andare sia perché era stanco di muovere la testa e si sentiva perfino stordito sia perché lo stringeva così forte che era l’altro a decidere come muoverlo. Fu quasi contento ma mentre pensò questo lo sentì lamentarsi ad altra voce e si ritrovò la bocca piena di sperma. Provò ad allontanarlo con le mani ma la stretta era troppo decisa e non ci riuscì fin che non decise di lasciarlo. Iniziò a tossire e a sputare tutto quel liquido, non provando nemmeno ad inghiottire. “Che cazzo fai? Guarda che adesso pulisci! Mica mi va ...
... bene sta cosa. La prossima volta te la bevi tutta. Chiaro?” Si pulì le labbra con la mano che si riempì della sostanza collosa e alzò lo sguardo vedendo che Lorenzo si stava già chiudendo i pantaloni. “Tieni che è tardi. Torna domani, sempre a quest’ora. Vieni che cambiamo la sim” e porgendogli un fazzolettino si avviò dall’altra parte. Lui rimase appoggiato per terra, sputò ancora, passò il braccio sulle labbra e finalmente percepì il sapore dello sperma. Era strano, non ben definito, come acido ma al tempo stesso quasi dolciastro. Non riuscì ad associarlo a niente che conosceva mentre l’altro lo stava già chiamando Pulì il pavimento alla meno peggio e lo raggiunse. “Dammi il telefono che ti cambio la scheda.” Due minuti dopo era in strada. Sentiva perfettamente l’odore e il sapore del sesso, cercò una gomma o una caramella ma non aveva nulla, sputò altre volte saliva. Sentì nettamente lo stesso odore sulle mani e quando rincasò si fiondò in bagno per lavarsi. Sciacquò e risciacquò la faccia e si lavò i denti poi lavò anche la felpa con il sapone annusandola più volte e, alla fine la buttò tra la biancheria da lavare. Si guardò allo specchio e finalmente uscì. A cena fu molto silenzioso e per buona parte della notte ripensò a quanto aveva fatto fin che il sonno non lo accolse. Alla mattina controllò con attenzione come fosse il suo viso e, a scuola, passò una giornata molto staccata da tutto e tutti rimuginando sul cosa fare. Alle sette e mezza arrivò ...