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Avventura al mare con la 'milf' italo-tedesca
Data: 15/03/2019, Categorie: Etero Autore: MisterX1986
... rosso e quei capelli che cadevano sulle spalle scoperte e sulla scollatura abbozzata ma che lasciava intravedere due seni ancora su nonostante gli anni. "Sei una calamita per gli occhi" le dissi. Lei arrossì! Arrivammo nella vicina località turistica dove ci mischiammo alla folla, andammo in un locale a bere qualcosa, raccontandoci le nostre vite, ma il mio pensiero era solo quello di vedere quanto porca fosse e quanto fosse esperta e vogliosa di cazzo. Dopo un'altra passeggiata facemmo ritorno nel "nostro" paese; presi strade isolate e mi feci avanti: accostai e spensi il motore avvicinandomi a lei. L'avevo a pochi centimetri da me, gli sguardi si incrociarono e vidi la voglia nei suoi occhi: un'occasione che aspettavo da diversi giorni. Mi feci avanti e appoggiai la mia mano sulla sua gamba, facendola scivolare sotto il vestito e avvicinandomi sempre di più al mio obiettivo. Lei non oppose resistenza e accennò un sorriso malizioso: era il segno che potevo continuare. Avvicinai il mio viso al suo, ero a pochi centimetri su di lei e con un gesto deciso affondai il colpo: le nostre lingue si incotrarono in un bacio passionale. La sentivo ansimare e il mio cazzo premeva sui jeans che erano diventati una vera e propria prigione. Le mie mani intanto cominciavano a scrutare quel suo corpo sodo: le gambe lisce si aprirono e mi fecero spazio verso la figa coperta da un piccolo triangolino di stoffa. Percepii i suoi umori che non fecero altro che aumentare la mia eccitazione. Anche ...
... lei allungò la mano e tastò il mio desiderio dai jeans. Si trovò in mano il mio cazzo diventato duro come il marmo senza mai staccare la sua bocca dalla mia. Si fermò: "Ma tu da me che cosa vuoi?", mi disse. "Voglio esattamente quello che vuoi tu", risposi. "E allora spostiamoci da qui, c'è troppo casino" disse lei. Misi in moto. Lei non toglieva la mano dalla mia patta, palpando il cazzo seguendo la piega dei pantaloni. Già avevo deciso dove andare: un parcheggio isolato sulla spiaggia, poca luce e lontano dalla strada principale. Un posto che avevo utilizzato spesso per concretizzare le mie storie estive. Arrivammo dopo poco lì. Non c'era nessuno e l'atmosfera era quella ideale. Parcheggiai dietro un cespuglio che nasce spontaneamente sulla sabbia, nascosto da eventuali "ospiti" indesiderati e - ormai quasi sfinito dall'eccitazione - iniziai a spogliare quella dea che mi si offriva sul sedile passeggeri della mia auto. Alzai il suo vestito bianco e tolsi le mutandine che mi separavano dalla sua figa bagnata. Depilata e vogliosa, fece crescere ancora di più il desiderio. Anche lei iniziò a spogliarmi: prima la maglietta, poi la cintura, poi i jeans, mi lasciò solo i boxer tra il mio cazzo che pulsava voglioso e le sue mani esperte. "Scendiamo", mi disse. Accettai. Era una calda notte di mezza estate. Lei scese, la raggiunsi. Mi precipitai su quella pelle liscia e abbronzata. La strinsi per farle sentire il cazzo duro a contatto con il suo basso ventre. Apprezzava e ...