1. C'è traffico anche oggi - parte 2


    Data: 17/03/2019, Categorie: Etero Autore: ilnomenonconta

    ... e sembra soddisfatta.
    
    Lecca a lungo, decine di minuti. Sul pavimento rimane ormai solo la sua saliva. Gli ordina di fermarsi e sdraiarsi supino, quindi si porta sopra di lui e si accoscia, mettendogli al figa in faccia. Si avvicina lentamente. Quando mancano ormai pochi millimetri, Ingmar alza leggermente la testa e protende la lingua, chiudendo gli occhi.
    
    La donna lo afferra per i capelli e gli sbatte la testa sul pavimento.
    
    -Fermo. Tieni solo la lingua fuori, e stai fermo.-
    
    Senza staccare le mani dai suoi capelli inizia a muoversi lentamente sopra di lui, sfiorandogli la bocca, vicinissima, senza mai toccarlo. È eccitata, si sta bagnando al punto che grosse gocce si raccolgono sulle labbra della sua vagina, quasi cadono. Si muove piano, sempre più vicina, delle piccole scosse le percorrono le braccia con cui tiene saldamente ferma la testa di Ingmar, respira a singhiozzi, sembra che pianga.
    
    Continua a lungo questa tortura, concedendogli occasionali assaggi. Egli freme e si contorce, e il suo cazzo, paonazzo, sfrega sull’interno dei pantaloni, quando la gamba gli trema, per l’eccitazione. Lo avvicina sempre di più, fino a farsi massaggiare il cappuccio del clitoride con la lingua, con movimenti circolari, piano, poi un po’ più veloce.
    
    Poi di colpo lo stringe forte per la testa e finalmente lo porta a sé, violentemente. Se lo sbatte addosso e inizia a muoversi con foga, si sfrega con tutte le sue forze la ...
    ... faccia di Ingmar sulla vagina, forte, veloce.
    
    Quando sta per venire gli chiude le gambe, muscolose, attorno alla testa, come una morsa, e gli eiacula in bocca, in faccia, uno spruzzo violento di liquido trasparente.
    
    Si allontana carponi da lui e si appoggia al muro ansimando, rannicchiata, lasciandolo a tossire e sputare come un naufrago, fradicio.
    
    -Può andare…- dice la donna, ancora un po’ ansante.
    
    Ingmar va in bagno, si sveste, si toglie il preservativo pieno, si sciacqua la faccia, si pettina i capelli, ripone i vestiti nella busta di plastica vuota, indossa gli indumenti di ricambio, esce dal bagno. Prende i soldi che sono sul tavolo, li ripiega in quattro e se li infila in tasca, la donna è ancora seduta per terra, scomposta, con la schiena appoggiata al muro. Il liquido vaginale brilla sul suo corpo che la luce colpisce di sbieco. Ha un aria sconfitta.
    
    Si dirige verso la giacca.
    
    -Aspetti!- Dice la donna
    
    -Lei non lo fa per soldi.-
    
    -No.-
    
    -Voglio dire, lo farebbe anche gratis.-
    
    -Si.-
    
    -Ed allora perchè si fa pagare?-
    
    -Alle persone piace pagare, gli piace spendere. Gli piace comprare le altre persone, poterne disporre sentendosi in diritto di farlo. La società è abituata così. Gratis non avrebbe funzionato.
    
    Chiude la porta e lascia la donna seduta nei suoi umori. Si è ferito leggermente l’interno del labbro superiore, che sanguina un poco, guastando il sapore di vagina che ha in bocca.
    
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