I tormenti di nonna Marta (parte quarta)
Data: 17/03/2019,
Categorie:
Incesti
Autore: Marco Sala
... figlia pure.” “Si, ma adesso ho paura.” “Guarda, essi vogliono solo occuparsi di te, darti piacere. Lo meriti! Dai amore, vieni tra le mie braccia.” Ed fu con un abbraccio materno che l’accolsi tra le mie braccia. Quando ci salutammo mi prese una stretta al cuore. Davide mi fece l’occhiolino e avvicinandosi all’orecchio mi sussurrò: “Nonna, quando ti senti sola mandami un messaggino..” Cristina invece, anche lei all’orecchio mi disse: “Nonna ti ho lasciato qualcosa sotto il cuscino, vedrai..” Dopo che i miei cari se ne furono andati tornai in cucina lavare i piatti. La casa era vuota ed io mi sentivo strana. Andai nella camera di Davide a riassettarla poi fu la volta della mia e, ricordandomi le parole della mia adorata nipotina subito andai a guardare sotto il cuscino. Con mia grande sorpresa scoprii un dildo molto realistico dalle fattezze umane, non delle dimensioni di quello di Davide ma comunque non male. Girai l’interruttore su “ON” e subito si mise a vibrare, quasi spaventata lo spensi subito. Istintivamente lo portai alla bocca ed improvvisai un pompino sul giocattolo. Non era certo come il sesso di Davide ma comunque mi eccitai. Con una mano cominciai ad accarezzarmi il seno poi, accendendolo, iniziai a farlo scorrere sui capezzoli. L’interruttore mi permise di regolare la vibrazione che subito si trasmise ai capezzoli già induriti. Mi levai subito la gonna e, sdraiandomi sul letto, iniziai a passarmelo sul clitoride. Il piacere aumentava tanto che non potei fare a ...
... meno di infilarlo nella mia fica ormai già madida di umori. Avevo iniziato il gioco da poco che qualcuno suonò il campanello della porta. Esitai a rispondere, avevo voglia di masturbarmi. Un secondo squillo allora rassegnata riposi il giocattolo nel comodino e scesi ad aprire. Cosciente del fatto che indossavo una camicia trasparente dove si poteva intravedere senza troppa immaginazione il seno, indossai in fretta e furia un grembiule e, ancora rossa in volta per l’eccitazione, andai ad aprire. Mentre scendevo le scale pensavo potesse essere Virginia che avesse dimenticato qualcosa invece no, era Leonardo, il biondino piccolino amico di Davide. “Buonasera signora, Davide mi ha mandato un messaggio dicendomi di venire a vedere se andava tutto bene.” “Che figlio di buona donna che è Davide. Non lo so.. Visto che ora sei qui entra, non stare sulla porta.” Mi salutò con un casto bacio sulle guance quindi ci accomodammo sul divano ma, accidenti, il mio reggiseno era ancora infilato tra i cuscini. Stavo così bene senza che me ero dimenticata. Leonardo lo prese e me lo tese con un piccolo sguardo d’intesa, il tutto in aggiunta al mio imbarazzo soprattutto quando mi disse: “Signora Marta, io penso sempre a lei, penso ai nostri baci. Io vi amo!” Che Leonardo avesse un debole per me era cosa nota ma questa improvvisa dichiarazione mi imbarazzò. “Grazie, sei gentile Leo.”E cambiando discorso gli chiesi: ”Ma come va con tua madre? Ci hai già provato? Gli hai fatto capire qualcosa?” “No, ...