C'eravamo persi di vista...
Data: 12/10/2017,
Categorie:
Etero
Autore: Befirst, Fonte: Annunci69
... ma i suoi, cosi delicati avrebbero resuscitato un morto.
Si vedevano, tramite i suoi occhi lucidi, le intenzioni che aveva, ed io le capì quando rimase, chinandosi, a pochi centimetri dal mio viso.
Sentivo il suo respiro, la sua eccitazione, mentre chinava la testa.
Cominciammo a baciarci, inizialmente cercai di trattenermi, ma fu più forte di me, lei era assatanata, mi saltò in braccio, così minuta che averla su di me era solo un piacere.
La nostre lingue si esploravano e si cercavano, mentre le mie mani le accarezzavano la schiena, vellutata, mio dio che sesso che mi fa questa donna!!!!!
Staccandosi da me mi disse:
- Vedo che proprio schifo non ti faccio ancora, mi sei mancato lo sai? E mi è mancato lui…
In quel momento cominciò ad accarezzarmi il pacco da sopra il pantalone, il mio pene era già duro come il marmo, e “rinchiuso” nei jeans mi faceva un male cane.
Le mie mani dalla schiena passarono al suo culo, piccolo, bello, tondo e perfetto, mentre lei mi fissava negli occhi, ansimando piano.
Continuammo così per non so quanto, guardandoci negli occhi e accarezzandoci, entrambi con una voglia pazzesca, ma con qualcosa che ci frenava.
Il suo respiro aumentava, o forse era il mio, non so, ma le sue mani cominciarono a slacciarmi i pantaloni, mentre le mie arrivarono nelle sue intimità .
Era fradicia, quasi gocciolava, io stavo impazzendo dalla voglia, ma anche lei non scherzava…
Con i miei pantaloni aperti infilò rapidamente la mano nei ...
... miei boxer, quasi violentemente, prendendomelo in mano e stringendolo forte.
Mentre me lo tirava fuori lo fissava, lo guardava, tenendolo fermo, senza muovere la mano neanche di un millimetro, voleva farmi morire.
Cominciai a scorrere le mie dita sulla sua vagina , sfiorandola appena, e il più lentamente possibile..
- Stronzo mi disse, quasi con il fiatone
- Scommettiamo che vinco io?
Non riuscivo, in quel momento, a capire cosa volesse dire quella frase, ma la sua mano cominciò a muoversi lentamente e regolarmente sul mio membro, mentre guardavo le labbra che si socchiudevano ad ogni respiro profondo…
Spostò lo sguardo verso di me e mi disse :
- Adesso ti faccio morire, non sai quanto ti ho desiderato
Ero in estasi, mi mancava, l’aggettivo “gatta da letto” con lei era quanto mai azzeccato.
Strusciandosi su di me si chinò, mettendosi in ginocchio, ma avvinghiata ancora a me, si fermò con la bocca a pochi millimetri dal mio membro, e la sua mano aumentò il ritmo, mentre lo fissava, scorrendolo con lo sguardo, ricominciò a guardarmi negli occhi, sorridendo divertita
- Ti piacerebbe che te lo succhiassi, vero?
- O preferisci che smetta e me ne vada?
Non immaginava neanche quanto volevo quella bocca e quella lingua, io non risposi, le misi solamente una mano dietro alla nuca, senza spingerla, accarezzandole i capelli, volevo farle capire di andare avanti, ma senza voler dare l’impressione di essere quello che cede facilmente…
Lei mi guardò ...