Il meccanico
Data: 20/03/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: hardrock65
... faceva il suo nome, spesso raggiungevo subito l'orgasmo.
Era trascorso circa un anno da quell'aneddoto con Marco.
Un infortunio sul lavoro mi ha costretto a stare in casa per quaranta giorni e quindi feci caso che Sofia era nervosa, infastidita da ogni mio comportamento e spesso taciturna. Credevo che la mia presenza in casa la innervosisse. Per non essere particolarmente pesante decisi di assecondare il suo silenzio e non le chiedevo nulla sul suo comportamento. Lei spesso usciva per servizi vari ed Io restavo a casa, solo.
Ero sempre più sospettoso sull'atteggiamento di Sofia e quando era via cercavo, indagavo affinché trovassi un segnale, qualche sua sbadatezza che fosse riconducibile ad un eventuale tradimento, ma non portò a nulla di che. Sono arrivato alla conclusione che forse era meglio pedinarla, condotta che non mi è mai piaciuta ma non c'era altro da fare. Aspettai il momento giusto e mi misi all'opera.
Come ogni mattina Sofia accompagna i figli a scuola, quindi decisi di seguirla senza farmi notare.
Feci subito caso che una volta scesi i bimbi dalla sua auto Lei non si fermò, com’era solito fare, al bar con le amiche. A debita distanza la seguii e notavo che parlava al telefono; si dirigeva verso la periferia della città e per circa dieci minuti Lei continuava a parlare a telefono. Mi feci distanziare ancora di più per non destare sospetto. Si fermò poco prima di un incrocio e anch'io mi fermai. In quel momento mi squilla il cellulare, era Lei. ...
... Pensai subito che mi avesse scoperto, quindi risposi, ma con molta tranquillità mi disse che non tornava subito a casa perché doveva accompagnare un'amica al centro commerciale, mi saluta e riaggancia. Al momento ero nervoso e spaventato ma feci un sospiro di sollievo.
Rimase lì per nemmeno cinque minuti, quando vidi l'auto di Marco che la superava; Lei avviò l'auto e lo seguì.
Mi sono innervosito sempre più ma cercavo di combattere il nervosismo con la ragione. Ripartì e tenevo d'occhio le due auto che procedevano lentamente, una dietro l'altra. Percorso qualche chilometro li ho persi. Mi disperai e quindi tornai indietro e notai una stradina di campagna. Pensai, forse era meglio fare un giro e vedere se trovavo le due auto.
Non è stato difficile beccarli. In quella stradina c'erano poco meno di una decina di casette di campagna e, in una di queste erano parcheggiate nel cortile all'interno, l'auto di Sofia e di Marco. Nascosi bene la mia auto poco distante e proseguii a piedi. Scavalcai la piccola recinzione della casetta e facendo bene attenzione provai a guardare da una fessura della serranda della finestra. Udivo le loro voci e poco dopo li vidi che si sedevano nel divano vicinissimo alla finestra.
La rabbia era tanta, ma nel frattempo la cosa mi eccitava un po’. Scherzavano e si baciavano ripetutamente; Marco cercava di sdraiarla sul divano ma Lei gli resisteva, nonostante lo baciasse. A un certo punto Marco riuscì a farle poggiare la testa sul bracciolo del ...