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Mia figlia Sara
Data: 20/03/2019, Categorie: Incesti Autore: Scrittore 33
... malessere che mi aveva attanagliato brindando all'anno che sarebbe venuto.....quando improvvisamente la porta a vetri del soggiorno si apri, Sara si presentò fasciata in un abito corto nero e mozzafiato le lunghe gambe coperte dai collant scuri risaltavano per la gioia degli occhi, le scarpe con il tacco alto le faceva superare di gran lunga l'altezza media dei presenti, i capelli corvini facevano da cornice al suo ovale perfetto e completavano un immagine di donna desiderabile e desiderosa di attenzioni. Mi avvicinai a lei fra il brusio generale di approvazione dei presenti le sussurrai : “Cristo quanto sei bella Sara” “Grazie papà” Ci spostammo da una parte e le chiesi come si sentisse ora con aria serena disse: “Ok papà se tu e la mamma avevate voluto fare cosi e a voi stava bene...non ho certo io il diritto di criticarvi e poi papà se la mamma fosse ancora la mondo non so se approverebbe che io e te bhe!! dai ci siamo capiti” La serata passò in allegria e quando la mezzanotte segnò l'inizio dell'anno nuovo cominciarono i brindisi e i festeggiamenti inutile dire che mia figlia fu l'oggetto delle attenzioni di tutti quanti, in particolar modo un invitato ultra cinquantenne che avevo conosciuto quella sera e che tutti chiavano il “dottore” era venuto alla festa accompagnato da una donna non più giovane e si era dato un gran daffare per rimanere sempre nell'orbita di Sara. Forse l'eccesso di alcool condiviso da un leggero stato di stanchezza mi fecero crollare sul divano e ...
... per un tempo seppur breve persi la cognizione del tempo e della realtà. La musica rimbombava dentro la mia testa quella che sembrava una rimpatriata fra vecchie conoscenze si rivelò un ritorno all'antica, incuranti delle persone che volevano festeggiare tradizionalmente l'anno nuovo, alcune coppie presenti si suddivisero gli angoli e le stanze della casa con lo scopo di appartarsi e forse per abitudine o per desiderio sessuale nello spazio di un breve tempo tutti scomparvero dalla mia vista con il medesimo scopo. Fu in quell'occasione che mi accorsi che alcuni uomini stavano trascinando Sara intontita dai fumi dell'alcool e controvoglia verso una camera da letto, cercai d'alzarmi dal divano ma feci fatica a stabilire una parvenza di stabilita... ricordo il pianto disperato di mia figlia sdraiata sul letto i suoi singhiozzi riempire la stanza, e la preghiera disperata di lasciarla stare era una litania continua non presa minimamente in considerazione da loro, la gonna del vestito le era stata sollevata oltre la vita e le mani bloccate da uno degli energumeni la rendevano indifesa e vulnerabile, il petto messo a nudo perché privato dalla parte superiore dell'abito era l'oggetto del desiderio di uno di loro e mentre il reggiseno strappato penzolava dalla testata del letto l'uomo si divertiva a martoriarle i seni e i capezzoli morsicandoli e baciandoli lasciandogli vistosi succhiotti rossastri sui piccoli globi di carne, era la classica scena di uno stupro, quello chiamato il ...