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Mia figlia Sara
Data: 20/03/2019, Categorie: Incesti Autore: Scrittore 33
... appassionato fra di noi suggellò la sua felicità, le sue calze erano smagliate sulla cucitura dell'inguine per il continuo manipolare delle dita sopra il nylon, le macchie nelle candide mutandine all'altezza del cavallo erano la prova del suo godimento. “Papà prima di ritornare a casa fermiamoci nel paesino qua sotto a mangiare mi è venuta fame da lupi” “Ok tesoro facciamo come vuoi tu” Parcheggiai davanti all'unica pizzeria del paese, Sara dopo essersi ricomposta si cambiò al volo le calze con quelle che teneva nel portaoggetti dell'auto senza aver ecceduto nel trucco con un viso pulito e cosi giovanile dimostrava almeno tre anni in meno dei suoi diciotto anni. Era veramente bella mia figlia, la sua voglia di vivere, di provare cose nuove, nuove emozioni, nuovi giochi la rendevano una continua e magnifica scoperta..... le sue confessioni sul sesso su quello che provava per me, di quando si era innamorata la prima volta, a che età era stata sverginata, non erano più un segreto, tutte queste informazioni richiedevano comunque uno scambio reciproco di dati che mi avevano portato a metterla a conoscenza di cose molto personali e di peccatucci a volte inconfessabili. Ci sedemmo e mangiammo tranquillamente. La nostra conversazione non avvenne come al solito ovvero.... nascondendo la nostra consanguineità.... ma come padre e figlia, la cosa mi lasciò per un attimo perplesso ma poi capì subito che nella testolina di mia figlia stava maturando un qualcosa che mi fece sorridere ed ...
... eccitare contemporaneamente. Alcuni ragazzotti del luogo seduti proprio davanti a noi la stavano osservando e sebbene un leggero stato d'imbarazzo dovuto alla mia presenza facesse svariare i loro sguardi in altre direzioni i loro occhi cadevano sovente sulle gambe di mia figlia leggermente dischiuse. Mi resi conto del gioco che lei stava facendo e sottovoce le sussurrai: “Sara questi li fai morire” “Ma papà mi piace giocare con questi bambinoni” Ci guardammo in faccia e ci facemmo una risata, la sua frase coincise con una mossa che poteva sembrare innocente ma che studiata appositamente le fece spalancare le gambe mostrando tutto quello che c'era da vedere sotto la gonna, questo giochino durò per un tempo breve ma che però ripetuto più volte fu più che sufficiente ad eccitare (ed in alcuni di loro anche piuttosto vistosamente) il gruppetto di giovani locali. Uscimmo ridendo eccitati e una volta a bordo dell'auto al riparo da occhi indiscreti ci baciammo la voglia di possederla era fortissima, l'eccitazione che era riuscita a darmi dentro il locale mi portò a considerare l'eventualità di continuare queste nuove esperienze in altri luoghi con sistemi e metodi diversi, mi piaceva pensare a mia figlia come un oggetto sessuale, mi piaceva immaginare le facce eccitate bramose di uomini desiderosi di allungare le loro mani sul suo giovane corpo, tutte fantasie che mi portarono ad avere una vigorosa erezione. La fine dell'anno era prossima e Sara come sua consuetudine si dannò l'anima ...