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Cap: Vendesi Cagna in Calore
Data: 22/03/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Patrizia V.
... diligentemente i piedi abbronzati e le caviglie snelle dell’amante della mia padrona, succhiando con particolare impegno gli alluci incredibilmente lunghi… - Va bene così, cagnetta – mi fa Eva con un sospiro soddisfatto – Pat ti aspetta a prua. Mi tiro in piedi con un sorriso timido: l’olandesina mi piace anche se sono gelosa del suo rapporto con Pat. Abbiamo quasi la stessa età, e lei è davvero molto carina: non mi sorprende che Franco sia pazzo di lei… Ma una come Eva è pane per ben altri denti che quelli di mio marito. Aggiro la plancia di comando e vedo la mia padrona: Pat sta lavorando al pozzo delle ancore. Non posso fare a meno di ammirare il suo fisico: avrà anche passato i quaranta, ma ha una figura snella e muscolosa che farebbe invidia a un’atleta olimpica. Osservo i suoi glutei alti e durissimi, che sembrano incoronare le sue lunghissime gambe nervose come quelle di una maratoneta. Lo stomaco non è semplicemente piatto come il mio: è più tonico e muscoloso di quello della maggior parte degli uomini che conosco. Perfino le sue braccia mostrano bicipiti eleganti ma potenti, come mio marito non se li sogna neppure… Se potessi scegliere fra Franco e Pat, non esiterei un secondo. - Ah, sei qui finalmente! – mi fa, vedendomi avvicinare – Era ora… Afferra lo strofinaccio e mettiti al lavoro: olio di gomito, o ti butto in mare! Mi prende alla sprovvista: - Vuoi che lucidi la catena delle ancore? - Perché, cosa credevi che volessi da te? Mi osserva con espressione ...
... sarcastica, e io mi sento sprofondare per la delusione. - Io pensavo… Credevo che tu volessi fare l’amore con me. Pat mi ride in faccia: - Che cosa? Non ti basta la ripassata che ti ho dato ieri? Se ho voglia di scopare ho qui Eva: perché mai dovrei perdere tempo con una troia come te quando ho a disposizione una come lei? Apro la bocca per rispondere, poi la richiudo subito: so bene di non reggere il confronto con la sua amante olandese. Pat mi mostra un paio di tenaglie per strappare i chiodi dal legno, e le fa schioccare rumorosamente fissandomi con cipiglio: - Devo andare ad arroventarle? Rabbrividisco, ripensando alla sua minaccia di strapparmi i capezzoli, e me li sento indurire sotto il suo sguardo. - Jasmine sta accompagnando Claire all’aeroporto, quindi non c’è nessuno a bordo per fare le pulizie – mi spiega con voce fredda – E’ per questo che ti ho fatta venire, scema. Adesso basta parlare, e datti da fare! Deglutisco mortificata, e mi metto al lavoro. Lavoro sodo tutta la mattinata. Il sole picchia, ma le lesbiche non mi danno tregua e mi trovano sempre qualcosa di nuovo da fare sul ponte… Il più delle volte si tratta di ri-fare, perché non son mai soddisfatte del mio lavoro e mi tocca spesso ricominciare da capo. A pranzo si mettono a tavola ma non sono invitata. Eva mi raggiunge un momento a prua e mette una scodella sul ponte. - Ecco: mangia pure qualcosa, ma non metterci troppo o Pat s’incazza. La guardo umiliata: è una ciotola per cani, con del riso lesso dentro. Eva ...