Come nelle favole
Data: 01/04/2019,
Categorie:
Etero
Sensazioni
Autore: Idraulico1999
... spalancate e il cazzo gonfio e pulsante, io vorrei raggiungerlo per stringerlo fra le mie piegate, le sue mani passano sul mio corpo sopra la stoffa, cercano i miei seni, li stringono fortemente, sento il bruciore del pesante cotone sempre più insistente, apro la bocca gemendo, però la cuffia della calza s�incolla alle labbra, mi soffoca, poiché i miei gemiti risuonano attutiti, cosicché aspiro l�aria filtrata più che posso. Divincolandomi incontrollatamente io protendo il petto verso Angelo, i capezzoli induriti come chiodi sollevano la stoffa, lui li trova, li strofina, li stringe fra le dita impietosamente, li tira fuori dall�abito facendomi sempre più male. Il godimento che sperimento è doloroso, allargo le cosce in attesa di qualcosa, sento un rumore strano, Angelo al momento si è girato, io spalanco gli occhi per capire che cosa succede e vedo il luccichio d�una lama lucente: ha preso un pugnale. La lama affilata è corta, il manico è lungo borchiato con degli anelli dorati, in quell�istante lo passa di mano in mano, sorride con aria di sfida, mentre i suoi occhi brillano nel buio della mia ristretta visione.Attualmente manifestamente ho paura, perché non sono abituata a tali atteggiamenti, però il corpo legato e pulsante chiede volutamente piacere. Io sussulto spingendo il seno in fuori cercando di sciogliere il nodo che mi lega i polsi, il bagliore della lama mi passa vicino percorrendomi il petto di piatto, poi di punta. Da fuori la stoffa ...
... stuzzica la pelle dei seni e del ventre, affonda appena nell�ombelico senza strappare la stoffa, freneticamente io cerco d�urlare, eppure il suono è sempre felpato. Il mio petto ondeggia in preda a un respiro di piacere e nel contempo di paura, la lama adesso è vicina agli occhi, sfila con la punta aguzza sulle labbra, graffia il mento e affonda nella stoffa sotto il collo dove s�è creato un vuoto. Il rumore del pesante cotone bucato è sordo, un po� d�aria entra a farmi respirare, i polmoni bruciano.Il piacere si fa più intenso, dato che la mano di Angelo scorre lenta a fendere la stoffa e a liberare il mio corpo implorante piacere dalla cappa soffocante, perché centimetro dopo centimetro la lama affilata s�apre un varco sul mio corpo lasciandomi sulla pelle sottili graffi leggeri, ma brucianti. La punta del pugnale incontra la collina di un seno, lascia la sua scia sapiente di doloroso godimento, mentre i miei sensi sono all�erta, io percepisco in modo spiccato il suo respiro ansante scaldare i capezzoli freddi e duri, poi il pugnale s�appoggia sul ventre. La fredda la lama sfiora il pube e resta lì, mentre con le labbra e la lingua Angelo ripercorre i sottili graffi, succhia i seni, li morde, facendo bruciare ancora di più i graffi fatti poc�anzi. Io per l�occasione mi divincolo, lo imploro di penetrarmi, la testa mi gira, sento le sue dita solleticare i capezzoli nei punti graffiati e poi le labbra umide scorrerci sopra la lingua e i denti impietosi ...