1. Due vecchi, un marocchino, tanta sborra e un sogno esaudito


    Data: 13/10/2017, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: bonobixxx, Fonte: Annunci69

    Ludovica aveva deciso che per raggiungere la nuova scuola, così vicina alla stazione, avrebbe utilizzato i treni. Passavano di frequente sulla tirrenica, quindi non avrebbe dovuto far code interminabili. Non doveva adeguarsi agli orari degli altri, attendendo a volte anche un'ora e sorbendo le smanie della Martino. E in più aveva un tempo tutto suo, 40 minuti che, presto, furono occupati da letture. E si sentiva così leggera nel giungere a scuola senza curarsi della strada ma solo della poesia di un autore o di quella della natura nel disegnare le foglie del ginkgo biloba che arrivava sorridente, sentendosi ancora per certi versi la naturalista universitaria ragazzina e piena di passione. E bisogna dire che la trasmetteva tutta agli studenti.
    
    Non si curava di dove scendere, c'erano gli altri colleghi, che già conosceva, che si alzavano prima di lei e lei li seguiva, distrattamente, senza badare troppo alla strada ma pensando piuttosto ai sui pensieri.
    
    La prima volta però che realizzò tutto ciò fu nel giorno in cui era l'unica ad entrare alla terza ora. Presto attenzione sì alla fermata cui scendere, ma subito, nel tunnel, non le fu chiaro se dover andare a destra o sinistra.
    
    La gente andava da entrambi i lati, e così scelse casualmente, anche perchè i numeri lungo i tabelloni erano del tutto illegibili.
    
    Caso o altro? Si diresse fino alla fine dei binari, lungo quella rampa d'accesso al binario morto. Uguale in tutto e per tutto agli altri, nelle rampe di scale, ...
    ... se non che non vi era un via vai. A dire il vero, a metà pianerottolo, per così dire, c'erano tre anziani intorno a un ragazzino, dall'aria poco convinta. Erano tutti con i pantaloni calati ed era evidente quello che stavano facendo.
    
    Avrà avuto sui 15 anni, pensò Ludovicla, e rimase a guardare la scena, invece di scappare. Forse un po' troppo, tanto che uno dei vecchi la apostrofò. "Signorina, i vuliti vidiri tri nerchie, con rispetto parlando?" La questione del rispetto le fece scoppiare un sorriso sul viso, ma al contempo si avvicinò..
    
    Pensò in una frazione di secondo che poteva vivere una fantasia erotica, che poteva sentirsi regina e bellissima tra 3 vecchietti e che avrebbe avuto di che raccontare quella sera. Così si avvicinò, quasi spontaneamente dividendosi i cazzi col giovinetto. C'è da dire che lui non pareva particolarmente seccato dalla cosa, si mise a pomparne uno mentre Ludovica poggiò la cartelletta a terra e iniziò a ternerne uno per mano, masturbandoli. Quello di Pino (sentì il nome) si fece grosso, mentre quello del suo amico restava piccolo, anche se lui diceva che gli piaceva.
    
    "E' inutile cu' iddu, cu po' zucari na ura", disse il ragazzo, ma anche così Ludovica, continuando a masturbare quel cazzo nodoso e scuro di Pino, si chinò su quello dell'amico, che scoprì chiamarsi Peppe. Le entrò agevolmente tutto in bocca, e iniziò a grattargli le palle. Non raggiunse dimensioni e turgidità tali da garantire un'erezione, ma era comunque la più solida da ...
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