Un paziente della Dottoressa Angela - Pazzo di mia Madre
Data: 02/04/2019,
Categorie:
Incesti
Autore: Angela Kavinsky
... forma delle sue dita mi faceva impazzire. Per assurdo, iniziai a pensare che la prossima volta che fossimo andati in paese, le avrei comprato un anello per le dita dei piedi, o magari una bella cavigliera. Qualche gioiello ci sarebbe stato bene su quelle meraviglie. L’unghia del mignolino era un po’ rovinata, mentre sul quarto dito vi era un piccolo neo. Ogni imperfezione mi faceva ribollire il sangue. Accarezzai il piede, spostando la mano in avanti e arrivando con le dita prima sull’interno, e poi sulla pianta del piede. Lei mi guardò. «Ti danno fastidio? Vuoi che mi tolgo?» «No no… sono solo un po’ scomodo». Le alzai il piede dal mio grembo, ma non fu una bella mossa. Sotto di esso infatti, i miei pantaloni erano rigonfi. Sperai che lei non lo notasse. D’improvviso, saltò in piedi. «Cazzo… il vestito nuovo!». Si infilò le infradito e saltò fuori dalla porta finestra che dava sul giardino, intenta a raccogliere al volo il suo vestito firmato che aveva messo ad asciugare sullo stendibiancheria. Ovviamente era tutto bagnato. Rientrò in casa, solo leggermente bagnata. «mamma scusa… ma è da mezz’ora che piove! Non potevi lasciarlo fuori? Tanto, bagnato per bagnato..» «Si, in effetti… ma non voglio che si rovini. Fammi un favore tesoro, vai a buttarmelo nella lavatrice, dovrò lavarlo di nuovo». Obbedii, e tornai dalla lavanderia con due asciugamani. «Tieni, asciugati almeno i capelli» le dissi tornando in salotto. Le porsi un asciugamano, mentre mi inginocchiavo ai suoi ...
... bellissimi piedi. Le tolsi le infradito sporche, e infilai la sua caviglia nel secondo asciugamano, cercando con le mani di asciugarla. «Wow tesoro… Grazie!» disse sorridendo. Tolsi l’asciugamano. Ora il suo piede era solo leggermente umido. Accarezzai la sua pianta per esserne certo. Incredibilmente, iniziai a sentirmi strano. Mille pensieri mi passarono per la testa, mentre tenevo tra le mani l’oggetto dei miei desideri più sfrenati. Con la sua pianta a pochi centimetri dal mio naso, pensai: “e se le do solo un piccolo bacio? Come reagirà? Potrei farle solo il solletico, anche se vorrei tanto leccarlo… ma non posso, non posso proprio; cavolo e mia madre!” Mentre i pensieri vorticavano nella mia mente, mia madre schiacciò il suo alluce contro il mio naso. Rimasi di sasso. Poi mi guardo strano, ridendo. «Cosa fai?» «Come cosa faccio?» Rise. «Andrea non lo so… sei fermo così da quasi un minuto con lo sguardo fisso sul mio piede». lo agitò tra le mie mani. «Vuoi baciarlo? Vuoi fargli una foto?» Quanto avrei voluto. «Che scema che sei, stavo solo pensando ad una cosa». Mi alzai, e lei scoppiò a ridere. Mi sedetti sul divano accanto a lei, e lei mi porse anche l’altro piede, per farselo asciugare. «Già che ci sei…» in un modo o nell’altro, i suoi bellissimi piedi erano ancora sulle mie cosce, e la cosa non mi dispiaceva. Le asciugai l’altro piede. «Comunque, molti uomini pagherebbero per fare quello che stai facendo tu. La tua mamma ha dei piedi molto belli, lo sai?» «Si lo so…» «A molti ...