Un paziente della Dottoressa Angela - Pazzo di mia Madre
Data: 02/04/2019,
Categorie:
Incesti
Autore: Angela Kavinsky
... uomini piacciono i piedi delle donne» «mamma lo so!» «a te piacciono?» «Cosa?» perché me lo stava chiedendo? «Andrea, lo sai che con me puoi parlare di tutto, vero?» «ma non ho niente da dirti!» Rimase in silenzio per qualche secondo, poi mi fece un sorriso beffardo. «Pensi che sono scema? Solo perché hai una mamma così bella, non significa che sia scema!». Cercai di dire qualcosa ma lei non mi fece parlare. «Mi tocchi i piedi, me li accarezzi. Cerchi di massaggiarmeli e poi te li porti a pochi centimetri dal viso, come per annusarli. Infine, ti offri di asciugarmi i piedi. Sei molto dolce Andrea, ma quanti figli farebbe una cosa del genere senza un secondo fine?» «Ma io volevo solo… io pensavo che… di aiutarti!» Rimase visibilmente scettica. Nonostante fosse un giorno d’estate, la pioggia aveva abbassato di parecchio la temperatura. Ma io mi sentivo come nel Sahara, con le gocce di sudore che scendevano copiose dalla mia fronte. Lei lo notò. Non volevo che lei pensasse che ero un feticista dei piedi (che poi era la realtà). Volevo che pensasse che ero… “normale”. «Tesoro non volevo…» «No è che tu non capisci che…» «Non ti arrabbiare» «Non sono arrabbiato mamma!». Tentavo di salvare il salvabile. Lei si piegò in avanti, appoggiò la sua mano sulla patta dei miei pantaloni e tastò. Stavo quasi per mettermi a piangere. «Ma mamma cosa fai? Ti prego dai…» «Andrea, nessuno. NESSUNO ti vorrà mai bene come la tua mamma, questo lo capisci, vero? Ora, tu puoi dire ciò che vuoi, ma ...
... tu ed io sappiamo la verità. In effetti, ripensandoci, non è poi così sbagliato… se non fossimo madre e figlio… tu saresti solo un ragazzo di 19 anni in piena maturazione sessuale, mentre io una bella donna ancora nel vivo degli anni…» Con i piedi ancora sulle mie cosce, tastò nuovamente i miei genitali con curiosità, come a rimanere sorpresa della mia “dotazione”. Avrei voluto scavare una fossa in giardino e buttarmici dentro, ma allo stesso tempo la mia eccitazione mi disorientava, facendomi sudare, tremare e persino balbettare. «Faremo una cosa Andrea, e dovrà rimanere un segreto. Io ti voglio un bene dell’anima, perché sei mio figlio, il mio unico bellissimo, meraviglioso figlio. Le ragazze della tua età non ti rispettano, non ti meritano. Un giorno troverai la ragazza dei tuoi sogni, sicuramente. Se adesso vuoi sfogarti con me… io te lo lascerò fare. «Mi stai chiedendo di fare sesso con te? ma che cazzo…» «NO NO! Hai capito male! voglio solo che ti sfoghi. Non c’è niente di male in questo. Quindi, ecco cosa farò. Prenderò in mano l’Ipad e ci giocherò. Io mi concentrerò su questo. Nasconderò la mia faccia dietro all’Ipad. Nemmeno ti vedrò. Nel frattempo, i miei piedi rimangono sulle tue gambe. Tesoro, non ti vedrò. Non voglio vederlo! Ma solo renderti felice». «Ma…». Prese il tablet tra le mani, se lo avvicinò al viso e iniziò a premere qualcosa sullo schermo. Probabilmente uno di quegli stupidi giochini di facebook. Nel frattempo, le dita dei suoi piedi si agitarono. Li ...