Il regalo 2
Data: 03/04/2019,
Categorie:
Incesti
Autore: TATO
... tolsi, e misi la cappella comodamente nella mia boccuccia, elo segai un attimo, partì un getto pazzesco, poi un altro e un altro ancora, faticavo a berla, ma come mi disse mia madre, la sborra del tuo uomo, non la butti mai via, la bevi fino in fondo, e lo feci. Eauusto mio padre si stese, con dentro io cazzone, e mia madre lo baciava, e lo incitava, sei stata bravissima mia puttana, come sempre, certo che il tuo uomo ti ha sfondata per bene negli anni vero?, lui annuii, seppi poi, che papà era l'amante del suo direttore da anni, e che era la sua segretaria, e compagna, lo seguiva nei suoi viaggi, e soddisfava ogni suo desiderio, e ogni persona che il suo uomo volesse, lo conoscerai un giorno amore mi disse papy, ora c'è la tua sorpresa. Mamy andò in sala, e ritornò poco dopo con Andrea per mano, nudo, io rimasi basita, mamy, si sedette al bordo letto, prese il cazzo di Andrea in bocca, e lo lavorò per un poco, intanto papy, mi aveva sollevato le gambe, e si era messo a leccarmi il forellino, infilando di tanto in tanto la sua lingua, dandomi forti spasimi di piacere, poi mamy si staccò dal manganello turgido di ndrea, e presa della crema, iniziò a spalmare il suo cazzo, e papy fece lo stesso con il mio ano, introducendo la cremina, poi mamy mi guardò e mi disse, vedi amore, oggi divverrai donna, ti dissi di avere pazienza che saresti stata premiata, ed ora ecco il premio, Andrea sarà il tuo uomo, il tuo primo uomo, ti sverginerà, non poteva essere papy, ti avrebbe distrutta, ...
... ma lui è di giuste proporzioni, da oggi, diverrai la nostra bambina, non sarai più un maschietto, mi baciò, poi baciò in bocca Andrea e gli disse, falla tua, sverginala, e non se lo fece dire due volte, mi salì sopra, mi baciò, ti amo mi disse, io scoppiai a piangere, da quanto lo desideravo, ne ero innamorata pazza, io ti amo aggiunsi mio amore fammi tua. Andrea avvicinò la sua cappella al mio ano, e spinse con delicatezza, scivolando dentro quel poco, che mi fece capire, che avrei sofferto, il dolore era lancinante, lui riprese a spingere e io urlai il mio dolore, mi stava devastando, mi stava strappando dentro, o almeno credevo, mamy mi accarezzò, e mi baciò, e lui spinse, secco entrò. Svenni, per un attimo il suono attorno a mè, era flebile ovattato, e poi silenzio, mi ripresi immediatamente, Andrea entrava, si mi bruciava, poi presi il coraggio per mano, sollevai ancora di più le gambe e mi allargai le coscie con le mani, lo guardai in viso e urlai, siii mio amore, fammi donna, fammi tua sverginami il culo, rompilo, fammi sentire la tu dura verga, avevo il cazzo duro come la pietra, e lui che pompava come un pazzo, il dolore lasciava il passo al piacere, sentivo colare il sangue caldo e il mio piacere sulle coscie, e mentre lo baciavo, gli giuravo il mio amore eterno, poi venne, un urlo liberatorio e mi scaricò il suo piacere nel culetto, distrutto, ma appagato, lo sentivo schizzare il suo seme, quanto vorrei avere le ovaie mio amore e procreare con tè, rimanere gravida ...