Ripetizioni...ma non solo
Data: 04/04/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: FSeed
Avevo da poco iniziato il mio primo anno all'università quando un'amica di mia madre mi chiese di dare ripetizioni di inglese a suo figlio. Il piccolo Matteo (nome di fantasia) aveva 11 anni, quindi si trattava per lo più di aiutarlo nei compiti. Accettai volentieri, anche perchè mi avrebbe pagato abbastanza bene. Qualche giorno dopo andai a casa loro, non molto distante dalla mia, e subito fui presentato a Matteo e a suo fratello maggiore Claudio (nome di fantasia). Claudio aveva 16 anni ed era il classico coattello e bullo, con un taglio di capelli alla moda, orecchino e sopracciglia super curate. Dal modo in cui mi guardava si capiva che non gli andavo molto a genio, ma la cosa non mi interessava più di tanto dato che ero li solo per dare ripetizioni a suo fratello. I primi due incontri andarono bene, anche se Matteo faceva un po di fatica con i compiti. La cosa più fastidiosa era Claudio, che non faceva altro che gironzolare intorno a noi. La cosa più strana è che andava in giro sempre e solo con un paio di pantaloncini, mettendo in mostra un fisico tonico e scolpito (merito del calcio che praticava a livello agonistico) e completamente depilato. Ogni volta che passava si fermava a guardarci, oppure si metteva sul divano, e ogni volta mi fissava. Devo dire che era un bel ragazzo, e il pantaloncino metteva in mostra un bel pacco, ma il suo atteggiamento era irritante. Un pomeriggio Claudio tornò dagli allenamenti completamente fradicio per colpa della pioggia, e quando lo ...
... vidi rimasi lo fissai per un pò, col la divisa da calcio bianca completamente bagnata che faceva vedere tutto il suo corpo, pacco compreso.
Lui si accorse dei miei sguardi, e con un mezzo sorriso stampato in faccia se ne andò. Avevo fatto una figuraccia, ma fortuna che Matteo non se ne accorse, e sua madre era fuori casa. Dopo alcuni minuti andai in bagno, ma mentre stavo per chiudermi la porta alle mie spalle Claudio entro dietro di me, chiuse la porta e mi spinse contro il muro. Era alto come me, quindi la sua faccia era all'altezza della mia. Indossava solo i pantaloncini di calcio, con i capelli ancora bagnati e il petto umido, il che lo rendeva davvero arrapante.
"Ho visto come mi hai guardato prima, e come mi guardi sempre il pacco".
"Ma no che dici?" cercai di difendermi.
"Smettila. Si vede lontano un kilomentro che ti piace il cazzo. Dicono tutti che voi froci siete i migliori a fare i pompini" dicendo questo si strinse il pacco che cominciava a gonfiarsi "e a me i pompini piacciono da morire". Dicendo questo mi fece una specie di sgambetto, che mi mise in ginocchio davanti al suo pacco. Lui spinse il bacino verso la mia faccia spingendomi la testa sulla parete, ritrovandomi così immobilizzato. Il cazzo duro stretto nel pantaloncino strusciava sulla mia faccia, inondandomi le narici dell'odore di bagnato e sudore.
"Senti come è duro. Aspetta solo di essere succhiato" abbassò l'elastico del pantaloncino e il cazzo mi sbatté sulla faccia. Era davvero un ...