Il ritorno a lavoro.
Data: 06/04/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: mariuccia69
... aveva tolto il piacere che assaporavo da giorni di essere posseduto dal giovane stallone pizzaiolo, Carmelo. Dovevo però riconoscere che la signora Mariuccia è stata la prima ad intuire e assecondare la mia vera natura sessuale. Io non ero un uomo ma una sissy girly, mi piaceva Carmelo, mi piaceva come mi trattava, mi piaceva e sognavo il suo cazzo.
Ormai avevo perdonato Carmelo, avevo capito quello che provava per me, accettai il dono e aprii il pacchettino. Con sorpresa, diventando rossa per la timidezza sollevai dalla scatola delle piccole mutandine rosa con il pizzo trasparenti, questo era come promesso il suo dono e della padrona Mariuccia. Non sapevo cosa fare, non ero sicuro di accettarlo. Se accettavo il dono era ammettere, questa volta senza pressioni di nessun tipo, in maniera chiara e precisa il mio essere femminuccia. Alzai gli occhi dal regalo, incrociai lo sguardo di Carmelo, mi sembrava sincero e pensai che non ero del tutto indifferente , per lui. Mi convinsi ancora di più, del suo interesse nei miei confronti quando notai il suo prominente rigonfiamento, la mia presenza e le mutandine rosa lo avevano eccitato. Accettai il regalo con l’impegno di indossarle solo per lui. Mi baciò delicatamente sulla bocca dicendomi , buon lavoro.
Iniziai la mia giornata dietro il bancone della pizza. Ringraziai, arrossendo anche la signora Mariuccia, che dalla cassa mi guardava con un sorriso compiaciuto e divertito , in attesa dei primi clienti. La signora aveva ...
... capito, che avrei accettato il regalo anche se avevo scoperto i suoi legami ottenuti con il ricatto, con Carmelo. Tagliai a pezzi la pizza appena sfornata che Carmelo che aveva appoggiata sul bancone, sospirando al pensiero del recente bacio. Carmelo aveva il davanti del pantalone gonfio, era ancora eccitato. Non sapevo come la serata sarebbe andata a finire, se anche quella sera doveva soddisfare le voglie della signora Mariuccia.
La giornata lavorativa trascorse tranquillamente, io al bancone di servizio, Mariuccia alla cassa e Carmelo dietro al magazzino/ laboratorio alla preparazione. Quelle poche volte, quando sono stato per necessità costretto ad entrare nel retro del magazzino per ordinare la preparazione di altra pizza, Carmelo mi sorrideva e quando fui costretto ad avvicinarmi a lui per prendere dei bicchieri di plastica da uno scaffale in alto, non riuscendoci per l’altezza, Carmelo con la scusa di aiutarmi, mentre io stavo con la mano alzata e sulle punte dei piedi, si avvicinò , appoggiò il suo pacco rigonfio sulle mie natiche e prendendomi con le mani i fianchi mi sollevo, altezza dello scaffale dei bicchieri. La pressione del suo membro rigonfio sulla fessura del mio culo, mi fece rabbrividire dal piacere. Carmelo si era reso conto di questa mia reazione e si spinse oltre , mi leccò, baciò dandomi dei piccoli morsi sul lobo delle orecchie, ero in estasi. Con voce debole e arrapata, dissì solo,si…si continua. Il gioco erotico, sapevamo che non poteva durante molto, ...