Il ritorno a lavoro.
Data: 06/04/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: mariuccia69
... sottomesso. Era bello avere dei desideri e sogni da femminuccia. Era bello essere un ragazzo slut cattivo. Era bello chiedere aiuto e riconoscere quello che uno era veramente. Una volta accettato tutto questo, allora lui avrebbe continuato il gioco con me. Lui mi avrebbe permesso di dormire nel suo letto. Mi avrebbe permesso di gustare tutto il dolce e caldo nettare del suo giovane, cazzo dominante. Mi chiese di mostrargli come sapevo comportarmi da buona femminuccia e lui mi avrebbe mostrato come capire il piacere. La sua voce nella mia testa mi confondeva e mi guidava, facendo proiettare all’esterno immagini reali di me che da vera femminuccia puttana, succhiavo avidamente un grosso cazzo, ero stato convinto a fare quello a cui ero stato destinato ad essere. Una vera femminuccia puttana. Non so come ma quelle che erano per me, solo immagini proiettate dal cervello, erano in realtà quello che stava succedendo. Mi svegliai da questo torpore solo quando sentii scorrere un liquido aspro e profumato, prima nella mia bocca e poi a rivoli selle mia guancie. Era lo sperma di Carmelo che emettendo un urlo continuava a scoparmi la bocca. Per me era la prima volta non sapevo come comportarmi, provavo repulsione e piacere. Volevo allontanare la mia bocca, da quel pezzo di carne gonfio, pulsante che continuava ad eruttare liquido seminale, riempiendomi . Stavo per soffocare, dovevo fare qualcosa. Per non soffocare dovevo decidere ...
... di togliermi quel grosso cazzo dalla bocca e sputare la montagna di sperma oppure deglutire e farmi continuare a scopare , fino al competo sfinimento di Carmelo. Ero indeciso, non volevo deludere Carmelo sapevo da letture erotiche fatte qualche volta, che gli uomini amano il sesso orale e ancora di più quando il proprio sperma viene deglutito e la propria amante lecca con avidità le ultime gocce che fuoriescono, dal cazzo rigido e pulsante. Non ebbi più dubbi, facendo uno sforzo ingoiai tutto lo sperma , notai la faccia sorridente e soddisfatta di Carmelo. Il mio uomo era felice, emise un ultimo schizzo con relativo urlo e tolse il suo cazzo sgocciolante dalla mia bocca, senza allontanarsi aspettando che io finissi il mio lavoro di pulitura. Inghiottii l’ultimo schizzo e attaccai con la lingua a pulire l’asta, davanti a me. Avevo la bocca, le labbra e le guancia impastate di sperma. Sentivo che Carmelo era in paradiso, io ero felice per lui ma insoddisfatto. Avevo il mio buchetto contratto, il mio piccolo cazzo gonfio per l’eccitazione. Carmelo si accorse del mio disagio mi attraesse a se e mi bacio con passione assaporando con me, il suo stesso seme.
Quella sera la cosa terminò così, con Carmelo soddisfatto e svuotato io ancora eccitato e voglioso di continuare. Non mi lamentai di questo comportamento, non lo capivo ma Carmelo mi piaceva e non volevo perderlo, ero a lui sottomesso fisicamente e psicologicamente.
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