Amore senza età 2
Data: 07/04/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Raccontando
... soprattutto negli orali, la signora chiese a Matteo di farsi carico della questione e scoprire il motivo che turbava suo figlio. Neanche a lei, infatti, era sfuggito un cambiamento radicale nel giovane che era diventato sempre più taciturno e sempre più scontroso. Matteo accettò di buon grado e dopo le vacanze di natale decise di sollevare l’argomento. Era la prima volta che i due parlavano della sfera privata, personale. In realtà, al di là delle passioni in comune, nessuno conosceva niente della vita dell’altro. Poi il divario di età – ormai Mario aveva 15 anni e Matteo 32 – non facilitava le reciproche confidenze.
“Mario, mi ha detto tua madre che agli ultimi colloqui cc’è stato qualche problema. I tuoi prof ritengono che il problema non sia lo studio; agli scritti infatti vai alla grande. Ma sei spesso distratto e alle interrogazioni non rendi come al tuo solito. Credono che tu abbia qualche problema personale. Se vuoi me ne puoi parlare”. Matteo fece questo discorso con la sua solita voce profonda, intensa e con infinita calma. Mariò notò, o almeno si illuse di notare, anche un briciolo di dolcezza. Avrebbe voluto dirgli degli insulti degli amici e soprattutto, lo capì proprio in quell’istante, ciò che gli faceva più male era proprio l’amore che provava nei suoi confronti. Era una tortura stargli vicino e non poterlo toccare, baciare e stringere. Avrebbe sopportato ogni insulto se lo avesse avuto al fianco.
“Ti piace qualche ragazza?” Questa domanda trafisse ...
... ancora più in profondità il cuore di Mario. In fin dei conti aveva sempre sperato che anche Matteo fosse gay e che un giorno lo avrebbe preso e baciato. Ma gli aveva parlato di ragazze. Anche lui, quindi, non avrebbe mai compreso. Anche per lui la normalità significava maschio e femmina. Cominciò a piangere. Avrebbe voluto evitarlo, infatti abbassò il viso per nascondersi. Forse se gli avesse detto la verità avrebbe potuto perderlo. Ma in fondo non sarebbe stato meglio così? Col tempo lo avrebbe dimenticato. Ma poi capì che avrebbe preferito soffrire ancora come un cane ma averlo vicino. La maturità era ancora lontana, quello sarebbe stato di sicuro un addio. Mario cominciò a piangere in maniera incontrollabile, si sentiva solo e frustrato. Matteo lo abbracciò e fece appoggiare il volto sulla sua spalla.
“Tranquillo, tutto passerà, dai”.
Ma più Matteo lo stringeva, più Mario stava male anche se avrebbe voluto morire tra le sue braccia. Fu una sua impressione ma gli sembrò che Matteo lo volesse tenere stretto al petto.
Lo sfogo, in ogni caso, sortì un effetto benefico. Aprirsi con Matteo, anche se solo piangendo, rafforzò Mario. Avrebbe accettato di stare così pur di averlo vicino. Gli insulti già stavano scemando. Molti ragazzi, infatti, chiedevano a loro modo scusa: chi invitandolo a bere una birra, chi una partitella, chi con un parere su alcune materie. Con l’arrivo della primavera tutto sembrava essere tornato alla normalità.
Un giorno di maggio Matteo avvisò Mario ...